Commercialista di base per i contribuenti minori

Pubblicato il 07 luglio 2016

Il 5 luglio a Roma si è tenuta una tavola rotonda per presentare gli ultimi due lavori della Fondazione nazionale commercialisti: "Il Commercialista di Base" e il "Rapporto 2016".

All'incontro, al quale hanno preso parte oltre al presidente della FNC Giorgio Sganga, anche Gerardo Longobardi, presidente del Cndcec, Massimo Maria Amorosini, direttore generale Confapi, Giuseppe Roma, sociologo, Emma Ciccarelli, vicepresidente del forum delle Famiglie e Rosario Trefiletti, presidente della Federconsumatori, sono state esposte in primo luogo le condizioni per il riconoscimento dell'assistenza contabile e fiscale di base "pubblica" a favore dei cosidetti "contribuenti minori".

Il commercialista di base secondo la FNC

L'innovativo progetto lanciato dalla FNC è quello di arrivare a costituire una nuova figura professionale – quella del commercialista di base – che alla stregua del medico di famiglia dovrebbe assistere e controllare i contribuenti minori, offrendo loro assistenza contabile e fiscale pubblica.

Il professionista di base è un commercialista dotato di uno studio attrezzato e di una lista di possibili adempimenti predeterminata, le cui prestazioni verrebbero pagate dallo Stato e che sarebbe comunque soggetto a sanzioni in caso di violazioni di obblighi professionali.

La platea dei beneficiari di tale commercialista di base sarebbe costituita da circa 3,7 milioni di soggetti, che producono un gettito annuo (Irpef, Iva, Irap) compreso tra i 15 e i 20 mld di euro, contro un onere per l'assistenza contabile e fiscale di base stimato pari a 4 mld di euro circa.

Si tratta, in primo luogo, di imprenditori individuali in contabilità semplificata, professionisti, soggetti in regime fiscale di vantaggio e agricoltori, non in grado di adempiere autonomamente agli ingenti obblighi fiscali che il nostro sistema impone.

Vantaggi del commercialista di base per l'Erario

Se a prima vista il progetto sembrerebbe gravare sull'Erario imponendo nuovi oneri a carico dello Stato - secondo la Fondazione dei commercialisti – è altrettanto vero che esso sarebbe in grado di generare effetti positivi per il gettito erariale. I vantaggi si potrebbero riscontrare, infatti, sia in termini di un aumento del livello di compliance che in un aumento degli adempimenti spontanei soprattutto da parte di soggetti di dimensioni minori, esercenti attività di impresa o lavoro autonomo.

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