Come gestire l'eredità digitale: il decalogo del Notariato

Pubblicato il 10 marzo 2025

Il Consiglio nazionale del Notariato (CNN) ha elaborato un decalogo sull'eredità digitale, con l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini su questo tema complesso.

E' quanto reso noto con un comunicato del CNN del 6 marzo 2025.

Il decalogo del Notariato costituisce una guida finalizzata a far comprendere i passaggi fondamentali e garantire che i propri beni digitali vengano gestiti secondo le proprie volontà.

Eredità digitale: il decalogo elaborato dal Notariato

Come pianificare il futuro dei beni online

Attualmente, l'eredità - spiegano i notai - include anche risorse digitali come account online, criptovalute, documenti salvati su cloud e molto altro.

Tuttavia, in assenza di una normativa specifica in Italia e in Europa, è essenziale pianificare per tempo la loro gestione.

Che cos'è l'eredità digitale?  

Secondo il decalogo del Notariato, l'eredità digitale comprende due categorie principali:

Gestione delle password

Le password, pur non facendo parte dell’eredità digitale in senso stretto, sono essenziali per l’accesso ai contenuti.

Il Notariato sottolinea che il principale problema risiede nel recupero delle credenziali in caso di decesso, spesso causa di complesse controversie legali.

Per evitare tali problemi, è consigliabile affidare le password a una persona di fiducia, accompagnate da istruzioni precise su cosa fare in caso di decesso.

Inoltre, esiste lo strumento del mandato post mortem, che consente di affidare la gestione dei dati digitali di valore affettivo a una persona indicata dal defunto.

Esclusioni dall’eredità digitale  

A seguire il Notariato chiarisce che non tutti i beni digitali sono trasmissibili per successione.

Tra le principali esclusioni vi sono i beni piratati, che non possono essere ereditati, le licenze d’uso, come quelle per servizi quali Netflix e Spotify o per software in abbonamento, e le identità digitali come lo SPID, che non possono essere trasmesse agli eredi.

Criptovalute: beni digitali ereditabili  

Le criptovalute, invece, sono considerate veri e propri beni digitali, con valore economico, che possono essere trasmesse agli eredi.

Tuttavia, il decalogo del Notariato suggerisce di assicurarsi che le chiavi private necessarie per accedere ai wallet siano gestite correttamente.

A questo scopo, è importante conservare le chiavi private in modo sicuro e, se possibile, includerle in un testamento digitale accompagnate da istruzioni specifiche.

La sfida delle giurisdizioni internazionali  

Molti servizi online hanno sede al di fuori dell’Unione Europea, in Paesi come gli Stati Uniti o la Cina, il che rende particolarmente complicato l’accesso ai dati post mortem.

In assenza di disposizioni chiare e precise, gli eredi potrebbero trovarsi ad affrontare controversie internazionali lunghe e costose.

Il decalogo del Notariato, sul punto, sottolinea l’importanza di pianificare attentamente la propria eredità digitale, inserendo nel testamento digitale le modalità di accesso ai dati e valutando l'uso di servizi che permettono di designare un contatto erede.

Servizi commemorativi e disposizioni post mortem  

Alcuni servizi online offrono la possibilità di creare account commemorativi, di designare un contatto erede con diritti limitati di accesso oppure di cancellare definitivamente i dati in caso di decesso.

Queste soluzioni, tuttavia, non sempre garantiscono l’accesso ai beni digitali che hanno valore economico, rendendo necessaria una pianificazione più dettagliata.

Affidarsi a un notaio

Dal 2007, i notai italiani si occupano di eredità digitale, offrendo consulenze personalizzate per garantire una gestione corretta e legale dei beni digitali.

Il decalogo del Notariato raccomanda di pianificare l’eredità digitale tramite un notaio, poiché questa scelta consente di evitare controversie legali e di garantire il rispetto delle volontà del defunto.

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