1.364.686 pensioni liquidate nel 2023, di cui il 48,6% di natura assistenziale.
Il 61,3% è costituito da pensioni di vecchiaia. L’Italia settentrionale è l’area geografica con la percentuale più alta di prestazioni pensionistiche (48,0%), seguita dall'Italia meridionale e le Isole (30,8%) e, a chiudere, dal Centro (19,3%). Il restante 2,0% (346.495 pensioni) è erogato a soggetti residenti all’estero.
L’importo medio mensile della pensione di vecchiaia è di 1.468,59 euro, con un valore più elevato nel settentrione (1.575,28 euro).
L’età media dei pensionati è pari a 74,1 anni, con una differenza tra i generi di 4,7 anni (71,5 anni per gli uomini e 76,2 anni per le donne) e con una forte concentrazione nelle classi basse (il 53,7% delle pensioni ha un importo inferiore a 750,00 euro).
Questo è lo scenario delle pensioni previdenziali vigenti secondo i più recenti dati INPS (Osservatorio delle pensioni, comunicato stampa 27 marzo 2024).
Un quadro preoccupante considerando sia gli effetti in termini di spesa pubblica (secondo il rapporto n. 24 della Ragioneria generale dello Stato, nel biennio 2023-2024 la previsione di spesa in rapporto al PIL tende ad aumentare significativamente, portandosi al 16%), sia il decrescente tasso di natalità in Italia.
I tagli della legge di Bilancio 2024 hanno significativamente ridotto le chance di andare in pensione nel 2024.
Forniamo di seguito il quadro delle vie percorribili da chi, nel 2024, volesse lasciare il mondo del lavoro.
I lavoratori con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 (sistema misto) possono richiedere la pensione anticipata se in possesso del requisito contributivo di 41 anni e 10 mesi (pari a 2.175 settimane) se donne, 42 anni e 10 mesi (pari a 2.227 settimane) se uomini, a prescindere dall’età anagrafica (pensione anticipata ordinaria).
NOTA BENE: Sono richiesti 35 anni di contribuzione effettiva.
I lavoratori invece che hanno iniziato a versare la contribuzione dal 1° gennaio 1996 (sistema contributivo) possono richiedere la pensione anticipata:
ATTENZIONE: Chi opta per la pensione anticipata contributiva deve essere consapevole che, dal 1° gennaio 2024, la stessa è riconosciuta per un valore lordo mensile massimo non superiore a 5 volte il trattamento minimo previsto per ciascun anno (per il 2024, l’importo massimo mensile erogabile è pari a 2.993,05 euro). Massimale applicabile a tutte le mensilità di anticipo del pensionamento e fino al conseguimento della pensione di vecchiaia.
In tutti i casi è prevista una finestra mobile di 3 mesi dalla maturazione dei requisiti.
Sia per i lavoratori rientranti nel cd. sistema misto (primo contributo versato o accreditato al 31 dicembre 1995) sia per i lavoratori appartenenti al cd. sistema contributivo (primo contributo versato o accredito successivamente al 31 dicembre 1995) l’accesso alla pensione di vecchiaia è possibile al raggiungimento di un’età minima di 67 anni e requisito contributivo di almeno 20 anni.
Dal 1° gennaio 2024, per i lavoratori appartenenti al sistema contributivo l’accesso a pensione è possibile a condizione che il requisito di importo soglia per l’accesso alla pensione di vecchiaia sia pari all’importo dell’assegno sociale (534,41 euro per il 2024).
In alternativa, i lavoratori con contribuzione successiva al 1° gennaio 1996 possono accedere alla pensione di vecchiaia al compimento dei 71 anni di età (da adeguare alla speranza di vita) e con 5 anni di contribuzione effettiva, a prescindere dall’importo della pensione raggiunto.
Per il 2024, possono accedere alla pensione anticipata Opzione donna le lavoratrici dipendenti (caregivers, invalide 74%, dipendenti o licenziate da aziende in crisi), che, entro il 31 dicembre 2023, abbiano maturato:
Prevista una finestra mobile di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti (18 mesi per le lavoratrici autonome)
ATTENZIONE: Chi sceglie opzione donna opta per il sistema contributivo puro.
L’accesso alla pensione anticipata flessibile (Quota 103) è consentita ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati (per le forme gestite dall'INPS, anche ai lavoratori autonomi e parasubordinati), con età anagrafica di almeno 62 anni e anzianità contributiva di almeno 41 anni entro il 31 dicembre 2024.
La finestra mobile è di 7 mesi per i lavoratori del settore privato e di 9 mesi per i dipendenti pubblici
ATTENZIONE: Chi sceglie Quota 103 deve sapere che (la novità è stata introdotta dalla legge di Bilancio 2024) opta per il sistema contributivo puro e che la pensione è riconosciuta per un valore lordo mensile massimo non superiore a 4 volte il trattamento minimo INPS.
Inoltre, l’assegno è incumulabile con tutti i redditi da lavoro, fatta eccezione per i redditi derivanti dal lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi annui.
I lavoratori dipendenti in possesso dei requisiti per Quota 103 possono optare per l’incentivo al posticipo del pensionamento.
Possono accedere all’APE sociale i lavoratori dipendenti che perfezionano, entro il 31 dicembre 2024, i seguenti requisiti:
I requisiti contributivi richiesti sono ridotti, per le donne, di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni.
Le altre condizioni per il diritto sono aver cessato l'attività lavorativa (condizione comune alla generalità degli accessi pensionistici) e non essere titolare di pensione diretta.
ATTENZIONE: L'APE sociale non è più cumulabile con i redditi di lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi annui. La disposizione si applica a tutti, anche a coloro che hanno maturato i requisiti precedentemenre e chiedono la certificazioneper l’accesso al beneficio nel 2024,.
I lavoratori addetti a mansioni usuranti possono accedere alla pensione anticipata secondo il sistema delle quote date dalla somma di età e anzianità contributiva, differenziate in base alla categoria di appartenenza (dipendente o autonomo) e alla mansione svolta.
Di sgeuito forniamo le quote per i lavoratori dipendenti.
Per i lavoratori dipendenti impegnati in mansioni particolarmente usuranti (addetti alla “linea catena”, conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo, notturni a turni occupati per un numero di giorni lavorativi pari o superiore a 78 all’anno o per lavoratori notturni che prestano attività per periodi di durata pari all'intero anno lavorativo): quota 97,6, con età minima di 61 anni e 7 mesi e anzianità contributiva minima di 35 anni
Per i lavoratori dipendenti notturni a turni occupati per un numero di giorni lavorativi da 72 a 77 all’anno: quota 98,6, con età minima di 62 anni e 7 mesi e anzianità contributiva minima di 35 anni
Per i lavoratori dipendenti notturni a turni occupati per un numero di giorni lavorativi da 64 a 71 all’anno: quota 99,6 , con età minima di 63 anni e 7 mesi e anzianità contributiva minima di 35 anni;
ATTENZIONE: Per i lavoratori che maturano i requisiti dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 la domanda di riconoscimento del beneficio pensionistico va presentata all’INPS entro il 1° maggio 2024 (messaggio n. 812 del 23 febbraio 2024).
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