Il 25 ottobre la Commissione europea, con l'approvazione della direttiva sulla base imponibile consolidata comune (Ccctb), ha approvato in sede di collegio l’attesa proposta di una base imponibile unica per le imprese europee.
Si tratta di una sorta di codice unico che rappresenta il primo passo verso l’armonizzazione fiscale.
L'obiettivo della Ue, infatti, è quello di far sì che con la base imponibile comune si eliminino i disallineamenti tra i sistemi nazionali sulle pianificazioni fiscali aggressive che finora sono state sfruttate. L'intervento normativo prende di mira anche le regole sul transfer pricing e i regimi preferenziali, che ad oggi sono stati i principali veicoli dell'elusione fiscale.
Nel pacchetto di proposte comunitarie rientra, poi, anche la deduzione particolarmente generosa per tutte le spese di ricerca e sviluppo. Secondo l’esecutivo Ue il progetto dovrebbe rafforzare la crescita economia dell’1,2%.
Le società con un fatturato globale superiore ai 750 milioni di euro saranno tassate nel Paese dove i profitti sono prodotti.
Secondo la proposta comunitaria, la base imponibile unica dovrebbe essere obbligatoria per tutte le imprese con ricavi almeno di 750 milioni euro, mentre le Pmi non sarebbero sottoposte allo stesso regime, ma potranno avvalersene.
Si tratta di un tema piuttosto controverso che richiede l’approvazione unanime dei governi degli Stati membri.
Gli Stati membri potranno attuare la direttiva in due tempi: in un primo momento dovranno attuare le regole per la base comune, mentre il consolidamento sarà attuato in un secondo momento.
Per quanto riguarda la base comune è previsto un unico insieme di regole per il calcolo degli utili imponibili delle imprese multinazionali e tale calcolo dovrà risultate uniforme in tutta l'Unione europea. Le regole dovranno stabilire come tassare il profitto di una società, una volta che le esenzioni e deduzioni sono state contabilizzate.
Il consolidamento del gruppo, invece, consentirà di sommare tutti i profitti e le perdite delle singole imprese costituenti che risiedono in diversi Stati membri, per arrivare alla determinazione di un utile o di una perdita valida per l'intera Ue. Questa sarà la cifra che consentirà di decidere l' importo finale dei profitti del gruppo da assoggettare a tassazione.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".