CNF e Consiglio Superiore della Magistratura hanno siglato – attraverso il presidente del CNF, Andrea Mascherin, ed il vice presidente del CSM, Giovanni Legnini - il Protocollo d'intesa del 19 luglio 2018 in materia di: scrutinio preliminare delle impugnazioni, organizzazione del lavoro, chiarezza e sinteticità nella redazione degli atti e dei provvedimenti nei giudizi di appello, nel rispetto del principio del contraddittorio e delle garanzie della difesa.
Negli allegati al protocollo sono forniti modelli da adottare per accorciare i tempi dei processi, sia nel civile che nel penale.
Per la stipula di protocolli condivisi le parti si danno appuntamento al prossimo 31 ottobre.
Dunque proseguono, si legge in un avviso sul sito del Consiglio nazionale forense, le iniziative di collaborazione per il miglioramento della giustizia italiana tra Consiglio Nazionale Forense e Consiglio Superiore della Magistratura.
Considerando che, dati alla mano, nel secondo grado si accumulano i maggiori ritardi, l'accordo porta nei distretti delle Corti d’Appello le linee guida approvate dal Csm sulla motivazione sintetica e l’esame preliminare delle impugnazioni.
L'adozione di protocolli condivisi negli uffici giudiziari e nei Consigli dell’Ordine degli avvocati, che tengano conto delle linee guida “deliberate” dal Csm il 5 luglio 2017 e il 20 giugno 2018, è la strada scelta per snellire l'iter.
Si prevede che il consigliere possa redigere uno schema sintetico della vicenda processuale.
Potrà, trascrivendolo su supporto informatico, condividerlo con il collegio attraverso il programma Consolle, un archivio online che consente a giudici e assistenti di gestire il Processo civile telematico.
Nel rispetto dell’effettività del contraddittorio si delinea anche lo schema per la redazione degli atti difensivi.
Si sollecita il ricorso all'esame preliminare di tutti i processi.
I motivi della decisione di primo grado sono strettamente correlati ai motivi d’impugnazione.
Pertanto, si suggerisce l'adozione di un modello, per il quale l'accordo prevede i punti essenziali.
Anche per il penale, sempre nel rispetto dell’effettività del contraddittorio, si propone uno schema per la redazione degli atti difensivi.
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