I consigli nazionali degli avvocati e dei commercialisti hanno scritto una missiva al presidente del Consiglio della Giustizia tributaria, Antonio Leone, con cui chiedono il ripristino delle pubbliche udienze.
Nella lettera, le due categorie professionali lanciano un appello affinché vengano assunte le iniziative più opportune per garantire le condizioni ordinarie di svolgimento dell’attività giudiziaria da parte delle Commissioni tributarie, pur con le cautele necessarie per contrastare l’emergenza epidemiologica da Coronavirus.
Secondo gli scriventi, solo l’udienza pubblica e il regolare funzionamento degli uffici giudiziari assicurerebbero alle parti il doveroso contraddittorio processuale.
Inoltre, le straordinarie misure organizzative assunte durante la pandemia, previste dall’articolo 221 del Decreto-legge n. 34/2020 per i soli processi civile e penale, non potrebbero trovare applicazione nel processo tributario, anche dopo il 30 giugno 2020.
Tra le iniziative da assumere per garantire la uniforme ripresa dell’attività giudiziaria in forma pubblica, viene citato, a titolo esemplificativo, il frazionamento degli orari di convocazione delle udienze e degli accessi, misura già tempestivamente assunta in alcuni decreti presidenziali, unitamente all’obbligo del distanziamento interpersonale e all’uso obbligatorio delle mascherine all’intero dell’ufficio giudiziario.
E’ quanto si legge in un comunicato stampa pubblicato dal CNDCEC il 1° settembre 2020, con cui viene anche reso noto che avvocati e commercialisti condividono l’analoga richiesta formulata dalle associazioni di categoria UNCAT, ADC e ANC, rendendosi disponibili “a fornire ogni collaborazione utile per la più efficace attuazione delle misure organizzative idonee a garantire la pubblicità delle udienze e il regolare funzionamento degli uffici giudiziari, nel rispetto della indispensabile tutela dei diritti di difesa del contribuente ex art 24 e 111 della costituzione”.
Nel frattempo, secondo quanto si apprende, allo studio della Direzione tributaria del Dipartimento finanze vi sarebbe un correttivo all’articolo 221 citato – che verrà probabilmente inserito in un emendamento al Dl Semplificazioni o al Dl Agosto – con il quale si intende estendere il contraddittorio documentale, ossia lo svolgimento delle udienze mediante lo scambio e il deposito in telematico di note scritte, anche al processo tributario.
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