Il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, ha ricevuto ieri, in audizione, i rappresentanti del Consiglio Nazionale Forense e dell’Unione delle Camere penali italiane, convocati per parlare della irragionevole durata dei processi penali, delle relative cause e delle possibili soluzioni.
All’incontro ha presenziato, per il CNF, il Presidente, Andrea Mascherin, il quale ha ricordato la delicatezza del tema del processo penale, un tema che – ha ribadito – “non può essere oggetto di modifiche legislative episodiche e non sufficientemente ponderate e deve porre al centro, prima di ogni altra, la figura dell'imputato”.
Per quanto riguarda l’efficienza dei processi, Mascherin ha sostenuto che non serve a nulla intervenire con riforme codicistiche se prima non si procede con adeguati investimenti economici riferiti ad organici di magistrati e personale amministrativo, tecnologie, edilizia giudiziaria.
E sul punto, Mascherin ha evidenziato come siano positivi l’impegno annunciato dal ministro della Giustizia in tema di investimenti e la sua rassicurazione di equidistanza tra i suggerimenti che perverranno dalla magistratura e quelli dell’avvocatura.
Rispetto, poi, agli interventi di natura procedurale, il rappresentante del CNF ha accennato:
Per finire, Mascherin ha espresso l’auspicio che sui temi alla base dello Stato di diritto, come sul tema della Giustizia, la politica si convinca a lavorare tutta insieme con progetti di lunga prospettiva.
Anche l’Unione delle Camere penali, come detto, è stata ricevuta ieri, 20 novembre 2018, dal Ministro della Giustizia.
All’incontro, hanno partecipato il Presidente, Gian Domenico Caiazza e il Segretario dell’Ucpi, Eriberto Rosso.
I due rappresentanti hanno ribadito quelle che, a detta degli avvocati penalisti, sono le cause della irragionevole durata dei processi in Italia, individuando anche le possibili soluzioni di riforma.
La posizione dell’Ucpi è stata dettagliatamente esposta in una nota che, nel corso dell’incontro, è stata consegnata al Guardasigilli unitamente ad una ricerca UCPI – Eurispes del 2008, sulle cause della durata irragionevole dei processi penali.
I penalisti hanno segnalato, in ogni caso, l'esigenza di costituire una Commissione di giuristi per affrontare, in modo organico, il tema della durata dei processi, “intervenendo con serietà e competenza sulle disfunzioni del processo penale, senza indulgere in tentazioni demagogiche e populiste”.
Dal suo canto, il Guardasigilli Bonafede ha assicurato, nel corso di entrambe le audizioni, che verrà presto costituito un tavolo di lavoro sulla ragionevole durata del processo, che coinvolgerà avvocati e magistrati.
Il ministro della Giustizia ha, infatti, dichiarato di condividere la necessità di istituire, sul tema, una sede istituzionale di confronto e discussione.
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