Dopo la consultazione pubblica tenutasi nel mese di dicembre 2018, il Consiglio nazionale dei commercialisti e degli esperti contabili ha pubblicato una nuova versione dei “Principi di vigilanza e controllo dell’organo di revisione degli enti locali”.
Il documento, disponibile online sul sito del Cndcec, è stato aggiornato al fine di adeguarlo al Dlgs n. 118/2011 e alle recenti novità normative in materia di enti pubblici e società partecipate da amministrazioni pubbliche.
Il documento, infatti, individua i nuovi standard di riferimento per lo svolgimento delle attività del revisore negli Enti locali.
I nuovi principi si pongono in una prospettiva di continuità con i principi precedentemente emanati dai due consigli nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri, dei quali rappresentano l’evoluzione e l’integrazione anche alla luce del mutato quadro normativo.
Secondo quanto affermato dal Vicepresidente del Consiglio nazionale Davide Di Russo e dal consigliere nazionale Remigio Sequi, entrambi delegati alla materia, i nuovi principi rappresentano un codice etico e di comportamento per l’organo di controllo e sono espressione di un’importante sinergia tra Consiglio Nazionale, Ministero dell’Interno, Ministero dell’economia e Corte dei Conti.
Con il nuovo aggiornamento, il Cndcec si pone come obiettivo quello di sensibilizzare i professionisti che svolgono attività di revisione ad operare secondo la massima diligenza e professionalità che l’incarico e la normativa impongono e, per tali ragioni, hanno individuato i suddetti principi quali linee guida e quali strumenti di supporto tecnico per lo svolgimento dell’attività di vigilanza e controllo.
I principi si focalizzano:
Sempre secondo Di Russo e Sequi, “l’attività dell’Organo di revisione deve essere ispirata ai criteri delineati dai principi di vigilanza e controllo che rappresentano una regola etico-professionale cui uniformarsi nella formulazione del giudizio e il cui adempimento costituisce un parametro di riferimento per valutare il corretto esercizio della funzione di revisione. La programmazione dell’attività e la pianificazione consentono all’Organo di revisione di ridurre il rischio di revisione a un livello ‘accettabile’ e di adottare un modus operandi adeguato che incide anche sul piano delle responsabilità imputabili all’Organo di revisione”.
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