La Cassazione, con sentenza n. 24574 del 2008, ha statuito che la scelta della residenza familiare deve essere rimessa alla concorde volontà dei coniugi. Non sono infatti identificabili con le esigenze del nucleo familiare quelle del coniuge professionista che guadagni anche di più dell'altro. Sulla base di tale principio la Suprema corte ha accolto le istanze avanzate da una donna alla quale era stata addebitata la separazione perché non aveva voluto seguire il marito medico in Sardegna, preferendo passare lunghi periodi dalla madre, a Roma.
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