Cessione, entro 5 anni dall'ultimazione, di beni oggetto di intervento edilizio

Pubblicato il 18 dicembre 2014

La disciplina fiscale secondo il Notariato

Nel testo dello studio n. 468-2014/T approvato dal Consiglio nazionale del Notariato nella seduta del 13-14 novembre 2014, i notai si soffermano sulla disciplina fiscale relativa alla fattispecie della vendita nel quinquennio dalla ultimazione di beni oggetto di intervento edilizio che non sia esattamente inquadrabile, ai fini fiscali, né come manutenzione straordinariané quale intervento di restauro o risanamento conservativo o di ristrutturazione edilizia.

Lo studio – si legge nel testo dell'approfondimento - è volto a fornire “un criterio orientativo” che consenta di stabilire la soggezione a Iva o a registro delle cessioni di fabbricati che, per gli interventi edilizi su di essi effettuati da parte del cedente, non siano riconducibili con chiarezza né nell'area impositiva dell'imponibilità né in quella della esenzione.

Soluzione dei casi dubbi

Secondo il Notariato, in particolare, la soluzione dei casi dubbi potrà trovarsi grazie ad un'analisi, da compiere caso per caso, che combini i dati catastali, la qualifica del cedente e il tipo di intervento edilizio.

Occorrerà, ossia, calare la singola fattispecie concreta nelle varie fattispecie astratte, urbanistiche e fiscali, cercando di trarne gli elementi utili per la definizione del caso dubbio.

Qualora i dubbi permangano comunque, la ricerca si dovrà concentrare sul titolo di provenienza, sulle prescrizioni dettate in materia urbanistica; infine, se del caso, sarà opportuno ricorrere a certificazioni e/o a perizie tecniche.

Nell'incertezza che rimane per l'operatore fiscale “derivante dalla prevalenza del sistema catastale su quello urbanistico e dal non allineamento, su talune materie, della disciplina urbanistica nazionale con quella regionale”, i notai auspicano un intervento legislativo di coordinamento.
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