Con un comunicato, il Consiglio dei Ministri dà notizia dell'approvazione del Def - Documento di economia e finanza – 2017 e del decreto legge con la manovra correttiva.
Il Def è trasmesso prima alle Camere, che dovranno esprimersi sugli obiettivi programmatici, sulle strategie di politica economica e sul programma di riforme, poi entro il 30 aprile il Programma di Stabilità e il Programma Nazionale di Riforma saranno inviati al Consiglio dell’Unione europea e alla Commissione europea.
Non ci sarà l'aumento delle accise sui carburanti.
Nel Dl “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi in favore delle zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo” entrano le conferme su: split payment, il meccanismo della scissione dei pagamenti dell’Iva; compensazione dei crediti di imposta; giochi; rideterminazione base Ace (progressivo abbandono del criterio incrementale su base fissa);rottamazione liti fiscali; mediazione tributaria; sviluppo economico.
Scendono dal carrozzone del decreto omnibus: l’estensione dell’iperammortamento, la semplificazione delle cartolarizzazioni sul credito (per i crediti deteriorati delle banche), la norma “acchiappa-fondi” (per attrarre in Italia una fetta delle attività finanziarie che possono uscire da Londra con la Brexit).
È istituito un Fondo specifico di 1 miliardo di euro per ciascun anno del triennio 2017-2019 finalizzato a consentire l’accelerazione delle attività di ricostruzione.
Viene anche istituita una zona franca urbana nei Comuni delle Regioni del Lazio, dell’Umbria, delle Marche e dell’Abruzzo colpiti dagli eventi sismici che si sono susseguiti a far data dal 24 agosto 2016, in favore delle imprese aventi la sede principale o l’unità locale all’interno della stessa zona franca e che abbiano subito una contrazione del fatturato a seguito degli eventi sismici.
Arriva la definizione agevolata (in tre rate) – rottamazione - anche per le liti con il Fisco (per tutti i gradi di giudizio, inclusa la Cassazione): è data la possibilità di definire le controversie rientranti nella giurisdizione tributaria in cui è parte l’Agenzia delle entrate, mediante il pagamento degli importi contestati con l’atto impugnato e degli interessi da ritardata iscrizione a ruolo, al netto delle sanzioni e degli interessi di mora (la richiesta di definizione deve essere presentata entro il 30 settembre 2017).
Si alza la soglia delle liti che rientrano nella mediazione tributaria: per tutti gli atti impugnabili notificati dal 1° gennaio 2018, è innalzata da 20mila a 50mila euro la soglia entro la quale è d'obbligo tentare l’accordo con l’ente creditore (Entrate e enti territoriali).
Per le fatture emesse a partire dal 1° luglio 2017 rientrano nel meccanismo - ai fornitori le fatture saranno al netto dell’Iva che viene girata direttamente all’Erario - anche le operazioni effettuate nei confronti di altri soggetti che, a legislazione vigente, pagano l’imposta ai loro fornitori secondo le regole generali.
L’estensione riguarda:
E ce n'è anche per i professionisti.
Nel comunicato n. 23 dell'11 aprile 2017 si legge: “Si ricomprendendo anche le operazioni effettuate da fornitori che subiscono l’applicazione delle ritenute alla fonte sui compensi percepiti (essenzialmente liberi professionisti)”.
Viene ridotto dagli attuali 15.000 euro a 5.000 euro il limite al di sopra del quale i crediti di imposta possono essere usati in compensazione solo attraverso l’apposizione del “bollino blu”, visto di conformità del professionista (o sottoscrizione alternativa del revisore legale), sulla dichiarazione da cui emergono.
Le compensazioni senza rispetto del vincolo o con certificazione apposta da soggetti non abilitati, saranno oggeto di recupero, compresi interessi, con irrogazione di sanzioni.
Sono previsti interventi per sviluppo economico:
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