Cassazione efficiente ma troppo oberata

Svoltasi in data 25 giugno 2015, l'Assemblea generale della Corte di Cassazione, in presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, del Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini e del Presidente della Consulta Alessandro Criscuolo.

Ciò che è emerso dalla relazione dei Consiglieri, è come il numero di ricorsi in Cassazione abbia raggiunto, nell'anno 2014, un vero e proprio "picco storico". E ciò vale sia per il settore penale (con oltre 55.800 ricorsi, ovvero, circa il 10,4 in più rispetto al 2000) che per quello civile (con oltre 30.000 ricorsi, ovvero, circa il 27% in più del 1999).

Si evidenzia tuttavia, al pari, una consistente crescita, in entrambi i settori, del numero di procedimenti definiti, a riconferma dell'efficienza e della tempestività (si calcola una durata media di 7 mesi per procedimento) del personale impiegato presso la Corte Suprema. Ma detta efficienza ha un prezzo, se solo si consideri, ad esempio, che gran parte delle udienze penali si conclude oltre le ore 19:00 e spesso, non prima delle 23:00.

Tutto ciò, anche perchè vi è una forte carenza nell'organico dei magistrati (33% nel penale e 20% nel civile), nonché nell'organico del personale amministrativo (circa 20,40%).

Le soluzioni prospettate per tamponare detta "crisi" – e sintetizzate dalla Corte in un apposito documento inviato a Governo e Parlamento – sono quelle, ad esempio, di limitare i casi in cui è possibile ricorre in Cassazione, di incrementare le trattazioni in camera di consiglio e con rito semplificato, di autorizzare la stesura di motivazioni "succinte"dettate al cancelliere e, quanto al penale, di abolire i ricorsi contro le archiviazioni e ripristinare il patteggiamento in appello.

Si insiste inoltre nel sollecitare la sinteticità degli atti difensivi, nonché, ovviamente, la integrale copertura dell'organico ad oggi carente.