Cassa commercialisti. Soluzione previdenziale per il contributo soggettivo dei soci di Stp
Pubblicato il 28 giugno 2014
La
Cassa dei dottori commercialisti ha proposto ai ministeri vigilanti, insieme ai ragionieri e ai consulenti del lavoro, una soluzione previdenziale che interessa i
soci delle Società tra professionisti.
Nello specifico, si vuole offrire ai soci di Stp la possibilità di versare i
contributi soggettivi sui redditi che spettano ai professionisti in
proporzione alla loro partecipazione agli utili.
L’Intento della Cnpadc, come spiegato dal presidente Renzo Guffanti, è quello di colmare il vuoto normativo lasciato aperto dalla norma istitutiva delle Stp e dal regolamento attuativo, che non hanno affrontato né gli aspetti previdenziali né quelli fiscali della questione.
Reddito professionale dei soci
Il reddito prodotto nei confronti della società dal socio professionista viene considerato
reddito “professionale” e su di esso si dovrà calcolare l’ammontare del
contributo soggettivo dovuto alle Casse.
Tale soluzione consente di mantenere i redditi e i volumi di affari dei liberi professionisti all’interno della previdenza professionale, con possibilità per gli stessi di trarre i maggiori vantaggi in termini pensionistici.
Meno chiaro, invece, il trattamento da applicare sul
contributo integrativo in caso di presenza del socio di capitale non professionista.
La soluzione presentata è quella di ripartire il totale del contributo integrativo solo tra i soci professionisti, in proporzione al loro numero.