Canone Rai Entrate in audizione

Pubblicato il 09 giugno 2016

La direttrice dell’agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, in audizione alla Camera sull’anagrafe tributaria, in merito al canone Rai in bolletta, ha rivelato la corsa contro il tempo per arrivare alla scadenza con più dati possibili: “Abbiamo accettato anche le dichiarazioni arrivate nei giorni immediatamente successivi. Abbiamo cercato di prendere proprio tutti i dati, anche quelli arrivati prima della pubblicazione del provvedimento dell’agenzia delle Entrate con formati non idonei li abbiamo comunque accettati”.

Come per tutte le novità i nodi restano

Le maggiori problematiche nascono con i contratti stipulati prima del 1° gennaio 2016 e ancora attivi (per quelli sottoscritti successivamente la legge 208/2015 ha previsto che le imprese elettriche acquisiscano la dichiarazione del cliente in merito alla residenza anagrafica), quando l’informazione non è disponibile. È indispensabile affidarsi al sistema di interscambio dati tra Agenzia delle Entrate e Acquirente unico Spa, che porta con sé le difficoltà della prima applicazione.

Per le dichiarazioni ai fini dell'esenzione presentate entro il 16 maggio non ci sarà addebito del canone per i primi sei mesi, per quelle che arrivassero dopo l’esenzione partirà dal mese successivo.

Ma, l’Unione nazionale dei consumatori, che ha chiesto al Governo un rinvio a ottobre dell'operazione, evidenzia che le dichiarazioni pervenute sono 817mila mentre - dati Istat - le famiglie che non hanno un televisore sono 944mila.

Le proposte per la riscossione

Una sostanziale rivisitazione dell’istituto di inesigibilità dei debiti fiscali, è stata proposta dalla direttrice Orlandi. Le comunicazioni di inesigibilità relative ai ruoli affidati agli agenti della riscossione tra il 2000 e il 2014 devono essere presentate secondo un sistema a scalare: entro il 31 dicembre 2017 se relative al 2014, anno per anno dal 2018 in poi per i ruoli consegnati in precedenza, partendo dall'annualità più recente fino a quella più remota.

Per questo meccanismo la chiusura dei procedimenti è prevista solo nel 2033 anche per casi di inesigibilità conclamata (fallimenti e nullatenenti), le richieste sono:

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