Cambiano i presupposti per essere considerati “grandi contribuenti” e l’azione di tutoraggio si fa più attenta

Pubblicato il 19 dicembre 2009

In data 16 dicembre 2009, l’Agenzia delle Entrate ha emanato un provvedimento – n. protocollo 2009/189542 – con cui dispone la riduzione del tetto da 300 milioni a 200 milioni di euro per individuare le imprese di rilevante dimensione su cui esercitare un’azione di controllo sistematico e sostanziale. In tal modo, si amplia la platea dei contribuenti che dal prossimo 1° gennaio verranno fatti rientrare tra le imprese di maggiori dimensioni e che saranno assoggettati alle regole di accertamento e di pianificazione dei controlli previste dall’articolo 27, comma 9 e seguenti del Dl 185/2008. Saranno così oltre 600 le imprese su cui si estenderà il controllo in materia di imposte dirette e Iva, rispetto alle 1.000 attuali, e la cifra è destinata ancora a salire se si pensa che nel 2011 la soglia verrà ulteriormente abbassata a 100 milioni di euro.

In base al riferimento normativo citato, gli uffici delle Entrate sono tenuti ad effettuare un controllo sostanziale sulla dichiarazione dei redditi e sulla dichiarazione Iva, entro l’anno successivo a quello di presentazione, e le imprese vengono selezionate in base a particolari indicatori di rischio, che esaminano il settore produttivo di appartenenza e che tengono conto anche del profilo di rischio della singola impresa, dei soci, delle società partecipate e delle operazioni effettuate.

La necessità dell’azione di tutoraggio così modificata è da attribuire alla elevata pericolosità fiscale riscontrata negli ultimi anni con riferimento proprio ai cosiddetti “grandi contribuenti”. Inizialmente, appunto, per imprese di rilevante dimensione si erano intese quelle con un volume d’affari o ricavi non inferiori a 300 milioni di euro, ma tenuto conto alle esigenze organizzative connesse al graduale potenziamento delle strutture individuate per la gestione del processo di controllo dei contribuenti di più grandi dimensioni, il Direttore dell’agenzia delle Entrate ha previsto una progressiva riduzione dell’ammontare del volume d’affari atto all’individuazione dei contribuenti da monitorare. L’obiettivo, a questo punto, diventa quello di intensificare i rapporti in modo da effettuare controlli più frequenti e mirati nei confronti dei soggetti di maggiori dimensioni, al fine di fare le opportune analisi di rischio ed applicare, nel caso risulti necessario, le opportune misure di contrasto e riduzione di comportamenti elusivi, oltre che far svolgere un’attività di prevenzione e di adempimento spontaneo da parte dei soggetti interessati.

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