L’agenzia delle Entrate chiarisce la portata del bonus per attività di ricerca e sviluppo, con riferimento all’attività svolta dall’amministratore unico della società.
Ne parla la risposta n. 182/E del 6 giugno 2019.
In discorso c’è l’agevolazione - in misura pari al 25 per cento - per lo svolgimento di attività di ricerca e sviluppo, art. 3 del DL 145/2013, che ha come base le spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli stessi investimenti realizzati nei tre periodi d'imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015.
Circa le spese rientranti nel bonus, la circolare n. 5/E/2016, paragrafo 2.2.1, ha chiarito che sono ammessi i compensi corrisposti all’amministratore non dipendente dell’impresa che svolge attività di ricerca e sviluppo. Ancora più specifica risulta essere la circolare 13/E/2017, la quale ha sostenuto che tra il “personale non altamente qualificato” sono compresi anche soggetti non dipendenti dell’impresa, aventi con la stessa un rapporto di collaborazione.
E’ possibile, quindi, affermare che rientra nell’agevolazione R&S il compenso dell’amministratore:
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