Nella fase emergenziale legata alla diffusione dell’epidemia COVID–19, l’INPS ha erogato numerosi bonus per servizi di baby-sitting, mediante libretto famiglia e per la frequenza ai centri estivi. In base a quanto stabilito dall’art. 25 del D.L. n. 18/2020 e dell’art. 72 del D.L. n. 34/2020, la prestazione ha riguardato, tra l’altro, i lavoratori dipendenti del settore sanitario pubblico e privato accreditato.
Con il comunicato stampa del 23 marzo 2021, INPS ha specificato che i medici di medicina generale rappresentano una parte integrante ed essenziale dell’organizzazione sanitaria complessiva. Dunque, ai fini del diritto al beneficio, si è ritenuto che dovessero intendersi per “medici dipendenti”, non solo i medici con contratto di lavoro subordinato con la ASL ma anche i medici convenzionati col SSN.
L’estensione del bonus baby-sitting anche ai medici convenzionati col SSN è stata già da tempo adottata dall’Istituto che ha consentito la presentazione della domanda di bonus anche da parte di medici di base e pediatri di libera scelta, a cui la prestazione è stata regolarmente e tempestivamente erogata sin dalla sua introduzione.
Nel confermare tale linea d’azione, l’INPS fa presente che continuerà ad includere le predette categorie di sanitari, ancorché non aventi un rapporto di lavoro di natura strettamente dipendente con le ASL di appartenenza.
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