Bond argentini. Niente risoluzione per chi dichiara un’alta propensione al rischio

Pubblicato il 31 gennaio 2013 La Prima sezione civile di Cassazione, con la sentenza n. 2185 del 30 gennaio 2013, ha respinto il ricorso presentato da un risparmiatore avverso la decisione con cui la Corte d’appello, in revisione rispetto alla pronuncia di primo grado, aveva escluso che potesse essere dichiarata la risoluzione di un contratto di acquisto di bond argentini.

Determinante a tal proposito – secondo i giudici di Cassazione – era la dichiarazione di propensione al rischio medio-alta effettuata dall’investitore al momento della sottoscrizione dei titoli i quali, all'atto dell'acquisto, erano classificati come “speculative grade” dalle agenzie di rating.

Secondo la Corte, in definitiva, al momento di firmare, il risparmiatore era ben in grado di comprendere la portata dell'investimento a cui stava aderendo.
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