La Cassazione, quinta sezione penale, con sentenza n. 44683 depositata ieri, ha spiegato come sia possibile disporre il blocco della corrispondenza di un detenuto solamente per esigenze di indagine, di prevenzione o di sicurezza carceraria. In ogni altro caso, il trattamento deve considerarsi come arbitrario e in contrasto coi diritti costituzionalmente tutelati. Su queste considerazioni, i giudici di legittimità hanno censurato la magistratura di sorveglianza dell'Aquila per aver bloccato alcune lettere e delle riviste dirette alla brigatista rossa Nadia Desdemona Lioce, senza mostrare “seri e logici argomenti”.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".