Black list Ue. Precisazioni MEF sull’uscita degli Emirati Arabi Uniti

Pubblicato il 14 marzo 2019

All’indomani della riunione Ecofin di martedì a Bruxelles, quando si è deciso di includere gli Emirati Arabi nella nuova black list Ue dei paradisi fiscali, il MEF è intervenuto con l’intento di fare chiarezza sulla posizione assunta dall’Italia circa il ruolo giocato nella decisione unanime di inserire gli EAU nella nuova lista dei 15.

Proprio il Commissario Ue agli Affari economici e finanziari, Moscovici, al termine della riunione, aveva commentato il fatto che c’era stata, in merito all'inserimento o meno degli Emirati Arabi, “una riserva del governo italiano, e Giovanni Tria ha proposto un emendamento, a cui nessuno si è opposto. Il pratica, l'emendamento diceva che se ci sono dei miglioramenti in un paese la lista nera si può cambiare e quel paese può essere rimosso dalla lista”.

Aggiungendo subito dopo: “sono abbastanza sicuro che potremo trovare una soluzione il più presto possibile: se gli Emirati rispettano gli impegni presi, e siamo sul binario giusto, perché non toglierli dalla lista nera? Ma oggi non eravamo pronti a farlo”.

La notizia è passata come se ci fosse stata una pressione da parte dell’Italia per escludere gli Emirati Arabi dalla lista nera dei paradisi fiscali.

Ma le cose non sono andate così, se non per l’accostamento della notizia prima dell'emendamento italiano, che è stato approvato all'unanimità, e poi del fatto che gli Emirati sono in una situazione speciale.

MEF: chiarimenti sulle inesattezze nella riunione Ecofin

Il Ministero dell’Economia, con comunicato stampa del 13 marzo 2019, ha voluto dissipare ogni dubbio in merito, precisando che:

  1. gli EA hanno già predisposto la normativa necessaria per uscire dalla Lista nera ma non hanno ancora concluso il lungo iter per la sua adozione formale previsto dalla loro Costituzione federale;

  2. richiamando le decisioni del Gruppo Codice di condotta sulla tassazione delle imprese circa la flessibilità da riconoscere per vincoli di natura costituzionale, l’Italia ha chiesto e ottenuto in sede Ecofin di modificarne le conclusioni. Queste ora prevedono che, una volta ratificata la modifica della rispettiva normativa, qualunque paese debba essere tempestivamente rivalutato e uscire dalla lista nera;

  3. per questa ragione l’Italia ha ritirato la sua riserva e approvato la nuova lista nera Ue.

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