L’Italia sta compiendo nuovi passi avanti per adeguarsi alle direttive contabili comunitarie. Il Governo ha, infatti, approvato due provvedimenti, il primo ancora non definitivo per il recepimento della direttiva 51/03/Ce, che avrà efficacia per i bilanci che iniziano dall’1 gennaio 2007, e un altro definitivo, per il recepimento della direttiva 38/03/Ce, che innalza i limiti sia per il bilancio in forma abbreviata sia per il consolidato. A tal proposito, il decreto interviene sull’articolo 2435-bis del Codice civile, elevando i limiti riferiti al totale dell’attivo dello stato patrimoniale e dei ricavi, che passano, rispettivamente, a 3.650.000 euro e 7.300.000 euro. Questo provvedimento non prevede una specifica decorrenza e neppure detta una disciplina transitoria. Pertanto, i nuovi limiti dovrebbero essere immediatamente applicabili, visto anche il ritardo nel recepimento della direttiva; tuttavia, sul punto è necessario attendere la pubblicazione del Dlgs sulla “Gazzetta Ufficiale”.
Il legislatore comunitario è più rapido di quello nazionale e, nel frattempo, con la direttiva n. 46/06, ha nuovamente innalzato i limiti che consentono di redigere il bilancio in forma abbreviata e quelli che esonerano dalla redazione del bilancio consolidato (si veda tabella nell’articolo). I nuovi limiti devono essere recepiti dagli Stati comunitari entro il 5 settembre 2008.
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