Banche, oneri minimi sugli operatori qualificati
Pubblicato il 11 giugno 2009
La prima sezione civile della Cassazione, con sentenza n. 12138 del 26 maggio scorso, si è occupata di una causa promossa da una società per chiedere la condanna di una banca alla restituzione di circa 3 miliardi e mezzo di lire per un'operazione di swap realizzata nel 1992. Il rappresentante legale della società, in particolare, aveva sottoscritto una dichiarazione attestante la competenza ed esperienza richiesta per l'esecuzione delle operazioni in titoli. Tale circostanza, per la Corte, era sufficiente di per sè ad esonerare l'intermediario da ulteriori indagini sugli operatori qualificati. Per questo i giudici di legittimità si sono espressi in favore della banca precisando, altresì, che era onere della società provare, per contro, la propria inesperienza.