Si tiene oggi, 25 ottobre, la giornata di astensione dalle udienze e da tutte le attività giudiziarie in ogni settore della Giurisdizione, proclamata dall’Organismo Congressuale Forense contro la riforma della prescrizione.
L’iniziativa dell’OCF si unisce allo sciopero, già in corso, dell’Unione delle Camere Penali Italiane che, si rammenta, è iniziato lunedì 21 e si protrarrà per tutta la settimana.
Il motivo è il medesimo: gli avvocati sono mobilitati in vista dell’entrata in vigore, il prossimo 1° gennaio 2020, della disposizione, contenuta nella cosiddetta Legge n. 3/2019 cosiddetta“anticorruzione”, che inibisce il decorso del termine di prescrizione dei reati dopo la pronuncia della sentenza di primo grado.
Secondo l’Organismo Congressuale Forense – si legge nella delibera di indizione dello sciopero - dall’entrata in vigore di questa riforma “conseguirebbero effetti tali da avere gravissime conseguenze sui diritti fondamentali dei cittadini, i quali vanno dunque debitamente informati e sensibilizzati sulla portata di siffatta riforma”.
Da qui la necessità di promuovere iniziative di sensibilizzazione pubblica sulla delicatissima tematica.
Iniziative che, in occasione della settimana di astensione nazionale proclamata dall'Unione delle Camere Penali Italiane, non sono mancate, soprattutto a livello territoriale, e ciò a testimonianza della netta contrarietà dei legali del settore penale rispetto allo stop della prescrizione.
Sul nodo prescrizione, però, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, minimizza, puntualizzando che “dal 2020 non ci sarà nessuna apocalisse, i primi effetti processuali delle nuove norme si avranno non prima del 2024”.
E’ quanto sottolineato dal ministro nel corso di un’audizione tenuta ieri presso la Commissione Giustizia del Senato, per come riportato in una notizia di stampa pubblicata sul sito istituzionale Giustizia.
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