Avvocati e Gestione separata. OCF: Si blocchi l’operazione Poseidone

Pubblicato il 07 maggio 2018

L’Organismo Congressuale Forense (OCF) ha scritto al Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, rivolgendo loro un appello affinché intervengano tempestivamente invitando l’INPS a interrompere l’operazione “Poseidoneazionata contro i giovani avvocati.

Lo si apprende da un comunicato, datato 4 maggio 2018, diffuso sul sito dell’OCF.

Appello al ministro Poletti e a Gentiloni: giovani avvocati al collasso

Il Coordinamento dell’Organismo ha, in particolare, segnalato l’urgenza della necessità a che si provveda “invitando l’INPS a sospendere immediatamente ogni azione esecutiva della operazione Poseidone dal momento che potrebbe essere illegittima e, tra l’altro, reca un irreparabile danno ai giovani professionisti di età compresa tra i 30 e 40 anni e con un reddito inferiore ai 5000 che sono stati già costretti a cancellarsi dai rispettivi albi”.

Per l’Organismo – si apprende nella nota – non si tratterebbe di una presa di posizione contro l’INPS, bensì, “della necessità di ristabilire una giustizia sociale che in questo caso è stata calpestata”.

Ci si riferisce all’operazione, denominata appunto “Poseidone”, ripresa nel giugno e nel luglio del 2015 e che ha visto l’Istituto di previdenza iscrivere d’ufficio alla propria gestione separata moltissimi professionisti, avanzando richieste contributive nei loro confronti; questo nonostante la stessa Relazione accompagnatoria per la conversione del Decreto legge n. 98/2011, articolo 18 “evidenziasse che sono soggetti alla iscrizione alla Gestione Separata Inps coloro che svolgono attività il cui esercizio NON è subordinato ad appositi albi o elenchi”.

I componenti dell’Assemblea dell’OCF, inoltre, si sono detti indignati anche per il fatto che le richieste contributive, peraltro accompagnate da sanzioni pari a quasi il 100% dell’importo, “non concorrono a formare il montante previdenziale dei contribuenti ma entrano per legge nel bilancio ordinario dell’Ente”.

Da qui il grido d’allarme dei giovani avvocati “disperati, costretti a chiedere finanziamenti per adempiere alla prestazione richiesta al posto di organizzare il proprio futuro il cui percorso si fa sempre più scivoloso”.

Denuncia deliberata all'unanimità

La necessità di avanzare una denuncia formale indirizzata al ministro del Lavoro, era stata deliberata dall’OCF, all’unanimità, ad aprile. Lo si apprende in un precedente comunicato dell’Organismo del 13 aprile 2018.

In detto contesto, l’OCF aveva sostenuto l’indefettibilità di una presa di posizione sulla questione, in vista del fatto che la Cassazione, il 17 e 18 aprile, sarebbe stata chiamata nuovamente a pronunciarsi sulla sollevata illegittimità della iscrizione forzata.

Sottolineata, in proposito, la Giurisprudenza di merito maggioritaria secondo la quale la Gestione Separata INPS avrebbe "natura residuale", in quanto destinata a coprire, solo le attività per le quali non è prevista l’iscrizione in appositi albi né la presenza di alcuna forma di previdenza.

L’iniziativa dell’OCF si unisce alle altre organizzate, anche di recente, dagli avvocati di tutto il territorio e dalle associazioni di categoria, tra le quali si ricordano il flash mob del 16 aprile davanti ai tribunali e l'istanza formale del Movimento forense.

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