Attesi chiarimenti sulla “stretta” delle controllate estere

Con il nuovo anno e sempre in base all’attuazione delle norme previste nel decreto anticrisi n. 78/09, anche le controllate estere di Stati a fiscalità ordinaria entrano nel regime restrittivo delle Cfc. Cioè, la più restrittiva disciplina di tassazione per trasparenza delle Cfc si estende anche ai soggetti controllati europei, residenti in Stati o territori non compresi nell’attuale black list, nel caso essi beneficino di una tassazione privilegiata e sempre che abbiano conseguito perdite o proventi da attività infragruppo. Altra difficoltà è poi da ritrovare nelle regole che limitano le possibilità di interpello per la disapplicazione delle regole Cfc. E’ richiesto infatti, ora, che sia dimostrato mediante interpello che l’attività effettiva della società estera sia svolta nel “mercato del territorio” in cui è insediata. Mentre, prima si parlava genericamente di territorio.

L’assenza di indicazioni ufficiali rischia di creare dei problemi soprattutto in sede di compilazione dei bilanci, nel caso in cui l’agenzia delle Entrate ritenga di estendere l’applicazione delle regole restrittive già all’esercizio appena chiuso.

Mancando delle deroghe alle norme dello Statuto del contribuente, le modifiche alle regole delle Cfc dovrebbero entrare in vigore dall’esercizio 2010 (periodo successivo a quello in corso al 1° luglio 2009), ma è necessario attendere conferme ufficiali. Solo in questo modo i contribuenti avranno il tempo necessario per conoscere le regole da applicare e per predisporre quanto necessario per applicarle in modo corretto. Si stimano, tuttavia, effetti sul gettito per l’anno corrente nel caso in cui si ipotizzasse un efficacia retroattiva all’esercizio 2009.