Assonime: spetta al garante verificare il rispetto dei codici di condotta

Pubblicato il 23 dicembre 2009

Richiama l’uso dell’autodisciplina come strumento per deflazionare pratiche commerciali scorrette e limitare il ricorso al contenzioso la Circolare n. 50 del 22 dicembre 2009 emanata da Assonime, che tratta l’attuazione degli articoli 27 e seguenti del Decreto Legislativo n. 206 del 2005, Codice del consumo.

Il documento sottolinea come spetti all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, quale titolare dei codici di condotta, intervenire con controlli efficienti sulle pratiche commerciali vietate o sulla correttezza della concorrenza. Inoltre si afferma come il procedimento svolto davanti alle Autorità garanti sia di ausilio alla soluzione delle controversie e quindi da valutare come strumento complementare dei procedimenti amministrativi e giudiziari.

I codici adottati da associazioni od organizzazioni professionali per regolare pratiche commerciali sono norme private su base volontaria che definiscono gli obblighi che i soggetti aderenti si impegnano a rispettare, con tutte le conseguenze che una norma non imposta a livello di legge o amministrativo comporta, ossia la possibilità che il singolo non si conformi ad esse.

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