La riforma operata dal decreto legislativo n. 344/2003 ha comportato un aggravio del carico fiscale per i contratti d'associazione in partecipazione. Per quelli in cui l'apporto è differente dal solo lavoro, le remunerazioni corrisposte all'associato non sono deducibili dal reddito d'impresa dell'associante. Sull'associato tali remunerazioni concorrono alla formazione del reddito complessivo nella misura del 60% (se l'apporto supera il 25% del patrimonio netto contabile dell'associante) o sono assoggettate a ritenuta a titolo d'imposta (quando l'apporto non supera questa soglia).
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