Assegno di inclusione: approvate le linee guida dei Patti per l‘inclusione sociale

Pubblicato il 06 maggio 2024

Approvate dal Ministero del lavoro con decreto n. 72 del 2 maggio 2024 le linee guida per la definizione dei Patti per l’inclusione sociale (PaIS), in linea con le previsioni del decreto legge n. 48 del 2023, che forniscono agli operatori dei servizi sociali, dei centri per l’impiego e degli altri servizi territoriali che accompagnano i beneficiari dell’Assegno di inclusione (ADI), indicazioni e strumenti per la costruzione dei percorsi personalizzati di inclusione sociale e lavorativa sulla base dei bisogni del nucleo familiare e dei singoli componenti.

Obiettivi principali del decreto sono l'omogeneizzazione dei criteri di valutazione dei bisogni dei nuclei familiari, la standardizzazione dei processi di inclusione sociale e l'incremento della trasparenza e dell'efficienza nella distribuzione delle risorse, garantendo che ogni beneficiario riceva un supporto adeguato alla propria situazione specifica, con particolare attenzione alle famiglie con persone disabili, minori, o anziani.

Vediamo ora nel dettaglio i due passi fondamentali previsti dalle linee guida: analisi preliminare e quadro di analisi.

Analisi preliminare: scopo e struttura

L’analisi preliminare rappresenta il primo strumento della valutazione finalizzata ad identificare i bisogni del nucleo familiare e dei singoli componenti, tenendo conto dei fattori di vulnerabilità, delle risorse, delle capacità presenti nel nucleo, dei sostegni da parte dei servizi territoriali o della comunità su cui il nucleo può fare affidamento, e del contesto in cui vive.

Scopo

Lo scopo è orientare il successivo percorso da intraprendere insieme alla famiglia individuando, tra i componenti tenuti agli obblighi di attivazione lavorativa, coloro che hanno le caratteristiche per essere attivabili al lavoro.

Tutto ciò si realizza tramite un colloquio con il nucleo familiare da parte degli operatori sociali, nel corso del quale vengono raccolte le informazioni necessarie alla successiva definizione di un Patto per l’inclusione sociale, con cui definire gli impegni della famiglia e identificare i servizi che è necessario attivare per accompagnarla nel percorso verso l’autonomia.

L’analisi preliminare è rivolta a tutti i nuclei beneficiari dell’AdI e può essere utilizzata per la presa in carico anche di altri soggetti all’interno dell’area della povertà.

Responsabile è dunque un operatore sociale, preferibilmente un assistente sociale, opportunamente identificato dai servizi competenti dell’Ambito Territoriale Sociale (ATS)

Struttura

L’analisi preliminare è strutturata in 5 sezioni:

La verifica delle condizioni di esclusione dagli obblighi di attivazione lavorativa, sulla base dei dati amministrativi e delle condizioni attestate dai cittadini durante il colloquio, può dare luogo alle seguenti ipotesi:

Quadro di analisi: cos’è e a chi è rivolto

Cos’è

Il Quadro di analisi, che rappresenta la seconda parte dello strumento di valutazione, è utile a costruire la valutazione multidimensionale di nuclei familiari con bisogni complessi identificati durante l’analisi preliminare.

Dal punto di vista pratico, costituisce la base di dialogo tra professionalità diverse e tra professionisti e famiglie, permettendo la costruzione di una visione comune della situazione familiare, superando la frammentazione del progetto di intervento, per adottare un linguaggio condiviso e di prassi uniformi per la valutazione del nucleo familiare.

Esempio: se fra le necessità materiali si rileva in un nucleo familiare il bisogno di cibo senza tener conto dell’impatto di tale bisogno su altri di tipo esistenziale, quale la dignità che talvolta impedisce alla persona di chiedere il cibo, può risultare difficoltoso favorire l’accesso del nucleo bisognoso alla mensa locale che offre pasti gratuiti.

Viene quindi proposto un approccio complesso che permette di capire se il nucleo familiare richieda un passaggio di approfondimento, ed è perciò raccomandato utilizzare il quadro di analisi per costruire un Patto di inclusione sociale che possa far fronte all’insieme dei bisogni rilevati, tramite un approccio integrato, multiprofessionale e intersettoriale.

A chi è rivolto

A differenza dell’analisi preliminare, che è rivolta a tutti i beneficiari dell’Assegno di inclusione, il quadro di analisi approfondito è previsto solo se emerga la necessità di sviluppare una più accurata valutazione per il nucleo nel suo complesso o per singoli componenti, coinvolgendo una équipe multidisciplinare.

Laddove questa non sia necessaria, la definizione del patto avviene dunque sulla base della sola analisi preliminare.

Struttura

Il quadro di analisi si sviluppa lungo 2 aree principali:

Vediamo nel dettaglio cosa comprende ciascuna area.

Tipologia di area

Elementi essenziali

Area Ambiente e Famiglia

situazione economica

condizione abitativa

cura e salute, minori e famigliari

bisogni di cura di bambini e ragazzi

reti

Area Bisogni e Risorse della Persona

cura e salute

educazione

condizione lavorativa

NOTA BENE: Sebbene sia consigliato svolgere il quadro di analisi approfondito con riferimento a tutti i componenti il nucleo familiare, gli operatori possono, a loro discrezione, utilizzare il quadro di analisi per approfondimenti che riguardano solo alcuni singoli componenti e/o solo alcune delle dimensioni suddette.

Punti chiave del decreto
 

Cosa

Come

Standardizzazione dei processi

Implementazione di criteri uniformi per la valutazione dei bisogni dei nuclei familiari, garantendo equità nell'accesso ai supporti disponibili

Digitalizzazione e trasparenza

Introduzione di un sistema telematico per la gestione delle richieste e delle erogazioni dell'Assegno di Inclusione, aumentando la trasparenza e riducendo i tempi di attesa

Valutazione multidimensionale

Adozione di un approccio olistico nella valutazione dei bisogni, considerando vari aspetti della vita dei beneficiari per fornire un supporto personalizzato

Focus su formazione e lavoro

Promozione di iniziative di formazione e inserimento lavorativo per facilitare l'integrazione dei beneficiari nel mercato del lavoro

Sostegno mirato

Attenzione particolare ai nuclei con fragilità specifiche, come persone con disabilità, anziani e minori, con provvedimenti ad hoc per garantire loro un supporto adeguato

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