Nuove regole per i concorsi, riduzione dei costi anche attraverso le innovazioni tecnologiche e collaborazione tra professionisti. Questi i principali temi affrontati dalla platea dei giovani notai, riunitisi nell'Asign in occasione del convegno tenutosi a Roma il 19 ottobre 2015, in vista del prossimo Congresso del Notariato (Milano, 8 e 9 novembre 2015).
Tra le soluzioni prospettate per un risparmio dei costi anche a vantaggio del cliente – ha annunciato il presidente dell'Associazione italiana giovani notai Ludovico Capuano - vi è innanzitutto il ricorso all'atto in formato digitale.
Atto digitale che potrebbe essere, tuttavia, solo il primo passo verso una completa rivoluzione informatica per la categoria, che ha pur fatto ampi progressi in tal senso, ma che potrebbe ottenere molto di più se dotata di più avanzati strumenti tecnologici. Si da arrivare, nel giro di tre anni – ha prospettato il presidente - ad una completa implementazione dell'atto notarile a distanza e, dunque, ad un sistema compiutamente "senza carta".
Altra questione toccata, quella della costituzione delle s.r.l. semplificate, ove per alcuni passaggi societari si intende eliminare il controllo notarile.
In tal senso, l'Associazione ha fatto proprio l'allarme lanciato della Commissione giustizia della Camera sui possibili rischi antiriciclaggio.
Condivisa anche la prospettata esigenza di riduzione dei costi (sebbene le s.r.l. semplificate siano già a costo zero) che potrebbe essere realizzata mediante una riduzione del peso contributivo,al momento piuttosto oneroso, e mediante il ricorso, anche qui, all'atto digitale obbligatorio.
Per quanto poi riguarda le regole del concorso di accesso al notariato, l'Associazione ritiene sia utile ampliare la platea dei partecipanti qualificati, innalzando il limite a cinque partecipazioni (oggi è di tre) e consentendo agli avvocati iscritti all'Albo da almeno due anni, di parteciparvi anche senza aver fatto la pratica notarile.
L'Associazione auspica infine nuove modalità di collaborazione sia tra gli stessi notai che con altri professionisti, mediante l'introduzione di una sorta di "sharing economy" anche per il notariato, senza doversi per forza associare per condividere le risorse e rendere più efficienti gli studi.
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