Aree di crisi industriali, riqualificazione con ulteriori chiarimenti dal Mise

Pubblicato il 11 agosto 2015

Con la circolare n. 59282 del 6 agosto 2015 – Criteri e modalità di concessione delle agevolazioni di cui alla legge n. 181/1989 – il Mise fornisce ulteriori specificazioni relative ai requisiti dei programmi e delle spese ammissibili ai fini dell’accesso alle agevolazioni, gestite da Invitalia, in favore di programmi di investimento finalizzati alla riqualificazione delle aree di crisi industriali, ex decreto Mise 9 giugno 2015. Gli incentivi sono stati riavviati con la pubblicazione del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 9 giugno 2015 (Gazzetta Ufficiale n. 178 del 3 agosto 2015).

Il Ministero fisserà, con specifico avviso, i termini per la presentazione delle domande a valere sui territori delle aree di crisi industriale non complessa. Nei casi in cui l’intervento è disciplinato da apposito accordo di programma, i termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione sono indicati dal Mise tramite emanazione, per ciascun accordo di programma, di uno specifico avviso.

Le domande di agevolazione, redatte in lingua italiana, devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione nel sito internet Invitalia, secondo le modalità e gli schemi ivi indicati in relazione all’area di crisi industriale complessa ovvero non complessa di ubicazione del programma di investimento.

Si ricorda che:

- tra i soggetti beneficiari dell'agevolazione piccole, medie e grandi imprese costituite in forma societaria, comprese le società cooperative e la società consortili;

- gli interventi ammessi sono la reindustrializzazione delle aree di crisi industriale, gli investimenti per la tutela ambientale, il turismo e i progetti di innovazione organizzativa;

- le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo in conto impianti, dell’eventuale contributo diretto alla spesa, e del finanziamento agevolato.

- la partecipazione al capitale sociale da parte di Invitalia non sarà più obbligatoria, ma potrà avvenire su richiesta dell’impresa.

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