Stanziati dall’Inps ulteriori settanta milioni di euro per la proroga dei trattamenti di integrazione salariale e della mobilità in deroga nell’anno 2023.
Lo rende noto l’Istituto con messaggio n. 2721 del 19 luglio 2023.
Le aree di crisi industriale complessa comprendono territori in recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale il cui impatto sulla politica industriale nazionale è tale da non essere risolvibile con risorse e strumenti di sola competenza regionale.
La complessità può derivare da:
I territori attualmente in crisi industriale complessa per ciascuna regione sono:
Sono quindi prorogati anche per l’anno 2023 i trattamenti di integrazione salariale straordinari e quelli di mobilità in deroga per le aziende rientranti in alcuni dei territori sopra elencati.
La normativa sui trattamenti di mobilità prevede che a ogni singolo lavoratore possa essere concesso un periodo massimo di 12 mesi di mobilità in deroga a condizione che siano applicate le misure di politica attiva individuate nei Piani regionali comunicati all'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro e al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali.
Ne deriva che a un lavoratore già beneficiario di un trattamento di mobilità in deroga o ordinaria possono essere concessi ulteriori 12 mesi, fermo restando il requisito della continuità.
Le risorse finanziarie, poste a carico del Fondo sociale per occupazione e formazione, sono così suddivise:
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