Nel mese di aprile 2025, i datori di lavoro e i professionisti si troveranno a gestire in busta paga almeno due festività: il Lunedì dell’Angelo e l’anniversario della Liberazione. A queste potrebbero aggiungersi festività legate al Santo Patrono o, in casi specifici, alla giornata di Pasqua, se prevista come festiva dal CCNL applicato.
La corretta gestione retributiva delle festività dipenderà dal sistema di calcolo adottato: paga mensilizzata o oraria.
In base all’art. 2 della legge n. 260/1949, le festività civili, religiose e nazionali riconosciute sono 11, oltre alle domeniche e alla ricorrenza del Santo Patrono. A queste si applicano regole differenti a seconda della tipologia di retribuzione.
I lavoratori mensilizzati non subiscono variazioni nel trattamento economico per festività infrasettimanali o cadenti in giornate non lavorative, mentre per le festività coincidenti con la domenica è prevista la corresponsione di un’ulteriore giornata retributiva.
I lavoratori orari ricevono la retribuzione giornaliera commisurata all’orario settimanale, con particolarità in caso di festività cadenti in giornate di riposo. In presenza di CCNL che riconoscono la Pasqua come festività, anche se coincidente con la domenica, spetta il trattamento di “festività non goduta”.
Il lavoro prestato durante una festività, invece, dà diritto alla retribuzione ordinaria più la maggiorazione prevista dal contratto collettivo. Tale maggiorazione non è univoca ma varia secondo la disciplina contrattuale.
Tutti i dettagli nell'Approfondimento che segue.
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