Approvato un decreto a favore del patrimonio pubblico artistico e culturale italiano

Pubblicato il 23 maggio 2014 È stato approvato in data 22 maggio 2013 dal Consiglio dei Ministri il Decreto legge Cultura per la tutela del patrimonio culturale e il rilancio del turismo del nostro Paese.

Lo ha annunciato il sottosegretario Graziano Delrio al termine della riunione di ieri. Il ministro della Cultura Franceschini commentando a caldo il decreto lo considera un provvedimento che «rivoluziona il rapporto tra pubblico e privato nella cultura». Annunciata, inoltre, dal premier Renzi, per le prossime settimane, la presentazione di un disegno di legge delega di settore.

Il nuovo decreto legge prevede agevolazioni fiscali per alberghi e Bed and Breakfast, cinema, per siti di interesse storico come Pompei e la Reggia di Caserta e un bonus specifico per quanti sostengo la cultura.

Per quanto riguarda gli alberghi, il dl Cultura prevede un credito d'imposta del 30% per l'ammodernamento di hotel, residenze alberghiere, campeggi, ostelli, B&B. Il bonus si potrà cumulare con il credito d'imposta del 30% per le spese sostenute dalle strutture ricettive negli anni dal 2014 al 2018 per la loro digitalizzazione.

A sostegno del Cinema, ossia per attrarre produttori stranieri ad investire nel nostro Paese, è aumentato l’incentivo fiscale a loro rivolto: il tax credit è stato raddoppiato dall’attuale massimo di 5 milioni di euro a 10 milioni di euro, riducendo così il disallineamento con gli incentivi previsti in altri Stati (vedi Francia e Regno Unito).

Inoltre, è stato riscritto il capitolo delle agevolazioni previste a favore dei singoli cittadini che sostengono cultura e arte. Non verrà più applicata la detrazione fiscale del 19% per le persone fisiche e la deducibilità per le aziende, ma per tutti è previsto un credito d’imposta del 65% sulle donazioni per gli anni 2014 e 2015, che passerà al 50% per l’anno 2016.
Il cosiddetto Art bonus si potrà fruire in tre anni con un limite, per le persone fisiche, del 15% del reddito e, per i titolari di reddito d’impresa, del 5 per mille dei ricavi.
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