Approvato dal CdM il maxiemendamento targato Ue

Pubblicato il 03 novembre 2011 La forma scelta è quella di un maxiemendamento alla legge di stabilità, da presentare entro domani alla commissione Bilancio del Senato, per l’adozione di parte delle misure della lettera alla Ue. Ma seguiranno un decreto e un disegno di legge per le misure contro la crisi.

È quanto si apprende da una nota del 2 novembre 2011, pubblicata sul sito del Governo. Nel contempo, la Presidenza del Consiglio precisa che eventuali testi in circolazione non corrispondono a quanto esaminato e approvato nel Consiglio dei Ministri di cui si dà notizia. In merito a quanto circola, nell’emendamento non figurano condono, prelievo forzoso sui conti correnti e patrimoniale, ma neanche le misure sulle pensioni e sul mercato del lavoro. Dovrebbero, invece, essere entrate: misure per la liberalizzazione delle professioni, è prevista una riforma degli ordinamenti degli ordini professionali da attuare entro un anno e una norma per la costituzione di società tra professionisti; velocizzazione dell’ottenimento del credito di imposta a favore delle imprese che assumono al Sud; l’aumento del credito d’imposta per le aziende che fanno ricerca scientifica e assumono giovani; l'aumento di un punto percentuale per i contributi previdenziali dei co.co.pro.; previsioni di dismissioni degli immobili del patrimonio pubblico, con attenzione a quelli della Difesa.

Un’importante puntualizzazione arriva dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi: “Era doveroso non approvare la norma sui licenziamenti con un atto unilaterale, senza un confronto con le parti sociali”. Dunque, niente norme sui licenziamenti facili in caso di crisi.
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