A seguito della pronuncia della Corte di giustizia sul rito super accelerato, la decorrenza del termine decadenziale di ricorso deve essere vincolata ad una sufficiente conoscenza (o, quanto meno, ad una agevole conoscibilità) degli elementi necessari a formulare una efficace difesa.
Così il Consiglio di Stato nella sentenza n. 546 del 22 gennaio 2020, pronunciata in tema di rito c.d. “super accelerato”, relativo all’impugnazione dei provvedimenti di ammissione e di esclusione dalle gare di appalto, a seguito della decisione della Corte di Giustizia UE del 14 febbraio 2019, pronunciata nella causa C-54/18.
Decisione, questa, con cui - sottolinea il Collegio amministrativo - il punto di equilibrio fra esigenze di celerità del giudizio e tutela effettiva del diritto di difesa è stato individuato nella condizione che l’operatore economico sia stato messo in grado di conoscere agevolmente tutti gli elementi necessari per verificare la correttezza dell’operato della stazione appaltante.
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