L’INPS è tornato sulla questione APE sociale e pensione anticipata per lavoratori c.d. precoci, con messaggio n. 1481 del 4 aprile 2018, per fornire nuove precisazioni.
Innanzitutto, l’Istituto ha specificato che per l’accesso ai benefici in questione per i lavoratori c.d. gravosi, occorre accertare che l'interessato abbia svolto per almeno 7 o 6 anni attività lavorativa c.d. “gravosa” nel periodo compreso, rispettivamente, nei 10 o 7 anni precedenti la data di perfezionamento dei requisiti anagrafico e/o contributivo, ovvero, la successiva data di:
Gli anni di attività lavorativa c.d. gravosa vanno intesi come periodi di anzianità contributiva riferita ad attività lavorativa c.d. gravosa e, ai fini del computo della suddetta anzianità contributiva, sono utili i periodi coperti da contribuzione obbligatoria riferita all’attività lavorativa c.d. gravosa ed i periodi in cui è stata accreditata contribuzione figurativa per eventi verificatisi in costanza del rapporto di lavoro con svolgimento di attività c.d. gravosa (ad esempio, malattia, congedi per handicap, maternità nel rapporto di lavoro, ecc.).
Con particolare riferimento ai lavoratori dipendenti a tempo determinato nel settore agricolo e della zootecnia, tale condizione si considera verificata qualora, nell’arco temporale dei 10 o 7 anni, tali soggetti abbiano perfezionato rispettivamente almeno 1092 contributi giornalieri (pari a 156 contributi giornalieri per 7 anni) o almeno 936 contributi giornalieri (pari a 156 contributi giornalieri per 6 anni), utilizzando, a tal fine, anche la contribuzione accreditata con riferimento alla predetta attività eccedente le 156 giornate annue.
Il messaggio si sofferma, inoltre, su:
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