Antitrust Vs avvocati

Pubblicato il 22 settembre 2009
Con un comunicato stampa del 21 settembre, l'Antitrust ha annunciato di aver inviato a Governo e Parlamento una segnalazione per illustrare le gravi restrizioni che il testo di riforma della professione forense, adottato dal Comitato ristretto della Commissione Giustizia del Senato, determinerebbe rispetto al funzionamento dei mercati e della concorrenza. Per l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ciò che desta maggiori preoccupazioni sono le disposizioni che prevedono l’estensione dell’ambito delle esclusive, le nuove modalità di accesso alla professione, la disciplina delle tariffe, delle incompatibilità e della pubblicità. Il testo in discussione estende, in modo significativo, l’ambito delle attività riservate agli avvocati. Tale ampliamento, senza comportare una maggiore tutela degli assistiti, determinerebbe una restrizione della concorrenza tra professionisti incidendo significativamente sui costi delle varie procedure. Per quel che riguarda l'accesso alla professione, le nuove misure “irrigidiscono la scelta di chi vorrebbe intraprendere la carriera forense, prevedendo ostacoli e limitazioni per lo svolgimento del tirocinio, senza che venga previsto alcun tipo di remunerazione o compenso per i praticanti”. Il nodo maggiormente discusso è poi la previsione del ritorno degli onorari minimi inderogabili e vincolanti: secondo l’Antitrust, le tariffe fisse e minime non garantirebbero la qualità della prestazione restringendo, per contro, la concorrenza. Infine, con riferimento alle incompatibilità degli avvocati, il nuovo testo introdurrebbe un ampliamento dei divieti di svolgimento di qualsiasi attività di lavoro autonomo o dipendente esercitata continuativamente o professionalmente, salvo deroghe ed eccezioni. L'Antitrust ritiene, al contrario, che sia opportuno ridurre al massimo le incompatibilità per evitare che queste “diventino uno strumento per limitare il numero di soggetti che possono svolgere l’attività forense, aumentando anche il costo delle prestazioni”.

Il Cnf, l'Oua e l'Anf, intanto, replicano alla segnalazione dell'Antitrust. In particolare, il Cnf, a mezzo del suo Presidente, Guido Alpa, sottolinea l'importanza di un testo di riforma che, soprattutto in questa fase di crisi economica, garantisce “l'indipendenza, la correttezza e una adeguata preparazione degli avvocati”. L'iniziativa dell'Antitrust ribadirebbe solo le posizioni storiche dell'Autorità, riguardo alle quali il Cnf ha sempre espresso la sua distanza anche rifacendosi ai precedenti giurisprudenziali della Corte di giustizia delle Comunità europee. Posizione dura anche quella dell'Oua: il presidente dell'associazione, Maurizio de Tilla, ritiene che l'Antitrust non tenga conto degli orientamenti dell'Europa, secondo cui “l'avvocatura è una professione di rilevanza pubblica che difende i diritti dei cittadini”. Per contro, l'Anf, a mezzo del segretario generale, Ester Perifano, auspica che, sul testo di riforma, venga riaperto il dialogo tra gli avvocati.
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