Semplificato il riconoscimento dell’assegno per il nucleo familiare (cd. “ANF”) in favore di unico genitore, ovvero di genitore vedova/o. In tali casi, infatti, non è necessaria la presentazione di domanda di autorizzazione da parte del cittadino richiedente. Inoltre, nei casi di nuclei con riconoscimento del figlio da parte di unico genitore (cd. “ragazza madre” o “ragazzo padre”) e/o genitori vedovi con figli propri e del coniuge deceduto, non è ravvisabile la possibile duplicazione del pagamento.
Il chiarimento è giunto dall’INPS, con il messaggio n. 3466 del 25 settembre 2019.
La domanda di ANF, divenuta telematica a partire dal 1° aprile 2019, prevede un nuovo iter da rispettare che non è uguale per tutti, poiché vi sono alcune particolarità da considerare, come ad esempio nel caso di:
In tali fattispecie, si legge nel documento di prassi dell’INPS, non opera l’istruttoria automatica per quanto riguarda le procedure telematiche di presentazione e gestione delle domande di ANF, in quanto sono necessarie specifiche verifiche da parte degli operatori INPS.
Quindi, dopo aver verificato il diritto alla prestazione relativamente alla tipologia e composizione del nucleo e/o la presenza di eventuale “Autorizzazione ANF”, vi è la possibilità di sbloccare l’istruttoria stessa nelle procedure di gestione ANF. Ergo, le verifiche dovranno essere effettuate in fase di istruttoria tramite l’accesso alle banche dati anagrafiche.
Al riguardo, si ricorda che l’ "Autorizzazione ANF” è necessaria quando:
Nei casi suesposti di nuclei con riconoscimento del figlio da parte di unico genitore e/o genitori vedovi con figli propri e del coniuge deceduto, non è ravvisabile la possibile duplicazione del pagamento; pertanto, non è necessaria la presentazione di domanda di “Autorizzazione ANF” da parte del cittadino richiedente.
È tuttavia necessaria un’istruttoria interna per la verifica dei dati anagrafici dichiarati, a seguito della quale potrà essere gestita l’istruttoria della domanda di ANF, presentata dai lavoratori dipendenti del settore privato o dai lavoratori per i quali è previsto il pagamento diretto della prestazione familiare da parte dell’Istituto Previdenziale.
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