Anf: la realtà degli avvocati "precari" è sempre più diffusa

Pubblicato il 08 maggio 2010
Si è svolto lo scorso 7 maggio, a Firenze, un incontro organizzato dagli avvocati dell'Anf sul tema “Avvocati sans papier, senza welfare, e senza clienti”. Rientrano in questa categoria tutti quei professionisti, spesso giovani e donne, che, di fatto, lavorano come dipendenti e paradipendenti degli studi legali, senza però avere alcuna certezza o garanzia.

In base ai dati forniti dalla Cassa forense ed illustrati nel corso dell'incontro, gli avvocati che hanno un reddito sovrapponibile al volume d'affari, ovvero che non hanno spese proprie di attività e hanno un solo committente costituiscono quasi il 20% della categoria, vale a dire oltre 26mila professionisti su un totale di 140mila iscritti alla previdenza. Tale situazione di precarietà sta tendendo, mano a mano, a diventare cronica.

E gli interessi di questi soggetti – sottolinea il segretario dell'Anf – non sono rappresentati nemmeno nel testo di riforma dell'ordinamento forense, per come attualmente all'esame del Senato. L'auspicio, in proposito, è che si intervenga, al più presto, per cambiare lo stato delle cose e che, come già fatto in Europa, anche nel nostro Paese si punti ad una adeguata modernizzazione della professione legale.
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