Con un intervento su Il Sole 24 Ore, Walter Anedda, presidente della Cassa nazionale di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti, commenta come un confronto tra i bilanci delle diverse Casse di previdenza – soprattutto se redatti con criteri non omogenei – possa creare qualche difficoltà al lettore poco attento.
Nello specifico, la lettura può risultare fuorviante se nell’analizzare i dati non si tiene conto dei costi sostenuti dagli enti anche tramite società a latere. Oppure, ancora di più può destare preoccupazione il fatto che alcune erogazioni istituzionali in favore degli stessi iscritti vengano accomunate ai costi di struttura, facendo così apparire la gestione della cassa particolarmente onerosa.
Anedda, dunque, riporta l’attenzione sulla relazione del 27 gennaio 2010 della Commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali, che proprio con riferimento alla Cassa dei dottori commercialisti evidenziava il miglior rapporto dei costi di gestione sul patrimonio.
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