La Legge di Bilancio 2017, di recente approvazione, prevede specifiche risorse per le aziende che, nel corso del 2017, assumeranno al Sud con contratti a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione, disoccupati e/o soggetti che non lavorano da almeno sei mesi.
Si tratta di fondi strutturali europei destinati ai datori di lavoro privati, che instaureranno rapporti di lavoro stabili nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia (dote finanziaria 500 milioni di euro) oppure in Abruzzo, Molise e Sardegna (stanziamento 30 milioni di euro), senza essere soggetti a vincoli legali o contrattuali.
I consulenti del lavoro, sono tra i professionisti quelli che – dopo la conferma del nuovo provvedimento agevolativo per la riduzione della contribuzione relativa alle assunzioni a tempo indeterminato nel Sud – hanno dialogato maggiormente con le imprese per valutare attentamente le modalità di godimento dell'agevolazione, per stimare la convenienza di tale agevolazione rispetto ad altri percorsi incentivati e, soprattutto, rispetto ai meccanismi con cui sarà riconosciuta la nuova riduzione contributiva per la quale è previsto un plafond di risorse limitato.
L'Associazione nazionale di categoria (Ancl) ha ricevuto diverse sollecitazioni da parte degli iscritti circa le modalità di attuazione dell'agevolazione per le nuove assunzioni e, al fine di poter dare risposte certe, ha sollecitato gli organi competenti (Anpal e Inps) rispetto alla necessità di chiarire, quanto prima, alcuni aspetti dell'iter per il riconoscimento del beneficio oltre che alcuni dubbi relativi alla disposizione normativa.
Per non vedere vanificato l'obiettivo dell'incremento occupazionale nelle regioni del Mezzogiorno, che è alla base del provvedimento, la categoria dei consulenti del lavoro ha richiesto che le procedure informatiche e le disposizioni amministrative vengano predisposte subito e, comunque, prima della fine del 2016 in modo che si possa dare adeguata attuazione operativa a quanto previsto nel decreto direttoriale.
Il tutto per consenitre alle imprese di venire a conoscenza esatta della portata dell'agevolazione già per le assunzioni effettuate dal 1° gennaio 2017.
Ci sono, poi, anche altri aspetti della misura agevolativa che vanno chiariti, come, per esempio, quello che prevede la non obbligatorietà da parte del datore di lavoro, all'instaurazione del rapporto di lavoro per essere ammessi al godimento del beneficio. La locuzione “senza esservi tenuti” - secondo i consulenti del lavoro - deve essere chiarita rispetto a tutte le ipotesi in cui in capo all'azienda esista l'obbligo di assunzione.
Analogamente, merita un chiarimento anche il fatto se l'agevolazione debba essere riconosciuta anche ai rapporti a tempo determinato avviati nel 2016 e trasformati nel 2017, a patto che mantengano le condizioni stabilite dal Dm 20/3/2013, e se la stessa possa essere cumulabile con i benefici dell'apprendistato.
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