Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenuto al question time del 25 ottobre 2017 in Aula alla Camera, ha risposto a due interrogazioni parlamentari sollevate sul mancato utilizzo della banca dati dei rapporti finanziari da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Nello specifico, le questioni evidenziate erano volte a conoscere come mai dal 2011 il decreto “Salva-Italia” (DL n. 201/2011) ha chiesto al Fisco di usare il censimento telematico dei rapporti finanziari per individuare i contribuenti a rischio evasione, da inserire in “liste selettive” da monitorare, ma ancora non si opera in tal senso.
Alle interrogazioni parlamentari, che prendono spunto dalle critiche mosse poco più di un mese fa dalla Corte dei Conti, il Ministro dell'Economia ha risposto evidenziando come l'Amministrazione finanziaria ha dovuto fare i conti, finora, con una serie di criticità, riguardanti:
Il tutto ha portato ad avviare un dialogo con l’Autorità Garante della privacy, al fine di disporre delle linee guida sulle esatte modalità di trasmissione dei dati e sulla verifica preliminare dei criteri selettivi.
La conclusione di tale azione è stata la messa a punto di una nuova struttura informatica (il Sistema di interscambio dati), dotata di livelli di sicurezza molto elevati e in grado di garantire il transito delle informazioni. I ritardi che si sono accumulati negli anni sono dovuti al fatto che per la costruzione del nuovo Sistema si è dovuta operare una lunga migrazione dei dati contenuti nei vecchi archivi.
Il nuovo tracciato informatico sembrerebbe ora pronto a creare anche un nuovo archivio dei rapporti, così da mettere in evidenza quei soggetti con una situazione finanziaria troppo florida rispetto ai redditi dichiarati. Pertanto, la fase di sperimentazione può ora partire.
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