In 27 Comuni italiani (tra cui Roma, Milano e Torino) sta per partire, in via sperimentale, l’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr): un unico database più snello ed efficiente, destinato a sostituite le oltre 8mila banche dati attualmente esistenti.
Oltre all'unificazione degli anagrafi locali esistenti, la nuova Anagrafe nazionale favorirà anche l'avvio del domicilio digitale, della famiglia anagrafica e, quindi, del cittadino digitale.
Lo si è appreso durante la conferenza stampa, che si è tenuta il 12 novembre 2015, presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria alla presenza del direttore dell’Agenzia delle Entrate, del ministro dell’Interno del sottosegretario al Mef, del direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale e del presidente e amministratore delegato di Sogei.
L’Anpr ha come obiettivo quello di creare un archivio unico in tutta Italia entro il 2016 che consenta al cittadino, con il suo smartphone o tablet, di chiedere un documento amministrativo o uno stato di famiglia.
Il nuovo maxi-archivio diverrà così l’unico database per l’intera Pa e conterrà informazioni complete, certe, standardizzate e prive di inutili duplicazioni.
Con la partecipazione al sistema di tutti i comuni, migliorerà la comunicazione degli eventi anagrafici: sarà, infatti, più semplice e economico richiedere le comunicazioni di nascita (per l’attribuzione del codice fiscale), di decesso (per l’immediata disattivazione di strumenti di identificazione in rete del cittadino, come la Tessera sanitaria-Carta nazionale dei servizi) e delle variazioni di residenza (per il recapito ai cittadini di rimborsi, comunicazioni e atti).
L'Anagrafe nazionale conterrà anche il domicilio digitale, ossia l’indirizzo di PEC che il cittadino potrà indicare come esclusivo mezzo di comunicazione con la Pa e che garantirà non solo uno scambio di dati immediato, efficace e sicuro, ma anche una significativa riduzione dei costi per le spedizioni postali.
Rossella Orlandi, numero uno dell'Agenzia delle Entrate, ha spiegato che si tratterrà di una vera e propria rivoluzione con enormi vantaggi anche per il Fisco; infatti, “le informazioni relative alla famiglia anagrafica di appartenenza di ciascun cittadino residente, raccolte in una unica base dati, completa e aggiornata, offrono al sistema della fiscalità l’opportunità di adottare e migliorare le politiche fiscali di sostegno al reddito familiare, o ancora di ottimizzare le verifiche sulle capacità contributiva a tutto l’ambito familiare”.
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