Nella lettera del 4 dicembre inviata all’Istituto nazionale tributaristi (Int), l’Inps fa sapere che l’obbligo della doppia imposizione contributiva per gli amministratori rimane confermato anche dopo la sentenza della Corte di Cassazione n. 20886/2007. A seguito della citata sentenza dei giudici di merito, l’Int ha chiesto all’Inps di fornire istruzioni alle Sedi per uniformarsi ad essa. Ma l’Ente previdenziale ha ribadito che la linea interpretativa assunta negli anni scorsi rimane confermata almeno fino a quando non si consoliderà una posizione contraria. Rimane ferma, comunque, la possibilità da parte dei contribuenti di procedere con un’istanza in cui si chiede, nel rispetto del principio sancito dalla Cassazione, di essere iscritto alla sola gestione previdenziale prevalente con contestuale richiesta di rimborso dei maggiori contributi versati. In altre parole, per ora l’Istituto continuerà a pretendere la doppia contribuzione. Il rischio, però, è quello che lo stand-by dell’Inps potrebbe creare un elevato contenzioso: infatti, la sentenza citata ha rappresentato un precedente su cui, chi vorrà evitare la doppia contribuzione, potrà ricorrere per appellarsi al giudice del lavoro.
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