In soli 35 secondi è finita la corsa al credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo 2008-2011: alle 10.00.35 del 6 maggio 2009 l’agenzia delle Entrate già inviava il diniego per carenza di fondi. Il centro di Pescara ha esaminato 29mila domande circa: 17.500 presentate da imprese che alla data del 29 novembre 2008 (entrata in vigore delle norme anti-crisi del Dl 185/08) avevano già avviato gli investimenti e 11.500 da imprese che programmato e non ancora avviato gli investimenti dopo la data spartiacque.
Dai conti ufficiosi risulta che sono oltre 10mila le imprese che alla data del 29 novembre 2008 avevano già avviato investimenti e che ora hanno incassato il diniego dell’agevolazione per esaurimento fondi. Il rifiuto ha ricadute su bilancio e Unico. Le imprese che, nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2007 e in Unico 2008, avevano dato rilievo all’insorgenza del credito dovranno iscrivere in bilancio una sopravvenienza passiva fra gli oneri straordinari che andrà ad annullare il credito riportato nel bilancio precedente verso l’Erario. La correzione della dichiarazione dei redditi è più complicata. Ignorare la compilazione della sezione del quadro RU interessata potrebbe far insorgere un’anomalia del sistema. Ci si domanda, poi, cosa fare nel caso di concessioni parziali del bonus.
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