Sono stati approvati dal Consiglio dei ministri, in esame definitivo, due decreti legislativi di disciplina delle sanzioni applicabili in caso di violazione di regolamenti europei posti a tutela della salute dei consumatori e dell’ambiente.
Si tratta dei regolamenti n. 1935/2004, n. 1895/2005, n. 2023/2006, n. 282/2008, n. 450/2009 e n. 10/2011 per quel che concerne i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con prodotti alimentari e alimenti, e del regolamento n. 649/2012 sull’esportazione ed importazione di sostanze chimiche pericolose.
Con riferimento alla prima materia, il decreto approvato introduce sanzioni amministrative pecuniarie, in caso di violazioni degli obblighi contenuti nei regolamenti europei menzionati.
Da segnalare, tra le altre previsioni, quella secondo cui l’operatore economico che violi le norme regolamentari producendo o immettendo sul mercato o utilizzando in qualunque fase della produzione, della trasformazione o della distribuzione, materiali o oggetti, che trasferiscono ai prodotti alimentari componenti in quantità tale da costituire un pericolo per la salute umana, sia soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da 10mila a euro 80mila euro.
Gli obblighi fissati riguardano sia i produttori che i distributori, risultando interessate oltre, appunto, l’attività di produzione, anche l’etichettatura, la pubblicità e la presentazione dei materiali che non devono fuorviare i consumatori.
Tra le altre novità, si segnala l’istituzione di un’anagrafica del settore produttivo volta ad uniformare la disciplina a quella degli altri operatori del settore alimentare, nonchè l'imposizione di stringenti obblighi in materia di rintracciabilità dei materiali prodotti.
Rispetto alle violazioni del regolamento n. 649/2012 sull’esportazione ed importazione di sostanze chimiche pericolose, le approvate disposizioni introducono apposite sanzioni amministrative pecuniarie.
Viene, inoltre, prescritto - si legge nel comunicato stampa del Consiglio dei ministri del 10 febbraio 2017 - che i relativi compiti di vigilanza facciano capo al ministero della Salute, al ministero dell’Ambiente e al ministero dello Sviluppo economico nonché, nell’ambito delle rispettive competenze, all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, al Corpo della Guardia di finanza e alle Regioni e alla province autonome di Trento e di Bolzano.
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