Aidc Ungdcec, disapplicare gli ISA per l’anno d’imposta 2018

Pubblicato il 27 maggio 2019

La richiesta di una proroga dei termini di versamento delle imposte avanzata dai commercialisti, a causa dei ritardi collegati agli ISA, è stata affiancata dalla richiesta ancor più drastica sollevata dai sindacati di categoria Aidc (Associazione italian dei dottori commercialisti) e Ungdcec (unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili).

Le due sigle sindacali in una lettera inviata al Ministro Tria, invocando il pieno rispetto dello Statuto del contribuente, sono andati oltre la richiesta di proroga e hanno invocato l'intervento del Garante del contribuente per la disapplicazione degli Isa relativamente all'anno di imposta 2018.

Secondo quanto si legge in un comunicato stampa a firma Aidc e Ungdcec, l’intervento dell’Associazione Nazionale Garanti del Contribuente, del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, si rende indispensabile al fine di prendere gli opportuni e rispettivi provvedimenti a tutela ed in difesa dei contribuenti e dei professionisti che li assistono, visto ancora una volta l’ingiustificabile ritardo con cui è intervenuta l’Amministrazione finanziaria in merito agli Indici di affidabilità fiscale.

Per tali ragioni, le due sigle sindacali chiedono che vengano presi provvedimenti che, da un lato, portino alla disapplicazione degli Isa quanto all’annualità d’imposta 2018 e, dall’altro, ad una pesante censura del ritardo attribuibile all’Agenzia delle Entrate.

L’irregolarità evidenziata consiste nel fatto che "il provvedimento disciplinante le regole di applicazione degli ISA è datato 10 maggio 2019 e a tutt’oggi non è stato ancora rilasciato il software di elaborazione degli ISA, integrabile con gli applicativi gestionali di elaborazione delle dichiarazioni dei redditi (Modelli Unico PF, SP e SC 2019 per l’anno d’imposta 2018). I contribuenti titolari di partita IVA (tanto imprese quanto lavoratori autonomi), che esercitano attività per le quali sono stati elaborati gli ISA, pagano le imposte a saldo, per il 2018, ed in acconto, quanto al 2019, entro il termine del 1 luglio 2019, posto che il 30 giugno, ovvero il termine normativamente individuato, cade di domenica; considerato l’intero impianto regolamentare, funzionale all’adempimento in oggetto, risulta in evidente contrasto con l’art. 3, comma 2 dello Statuto, norma statuente che in ogni caso, le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell'adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previsti”.

Per i rispettivi presidenti dei due sindacati Andrea Ferrari e Daniele Virgillito, dunque, il ritardo prima dei provvedimenti attuativi ed ora del software degli Isa legittimerebbe la loro disapplicazione per l’anno d’imposta 2018.

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