Il vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate Paolo Valerio Barbantini, in audizione il 10 ottobre 2018 presso la VI commissione Finanze e Tesoro del Senato, ha illustrato il contenuto dello “Schema di decreto legislativo di attuazione della Direttiva UE 2016/1164 del Consiglio del 12 luglio 2016, recante norme contro le pratiche di elusione fiscale che incidono direttamente sul funzionamento del mercato interno, come modificata dalla Direttiva UE 2017/952 del Consiglio del 29 maggio 2017 relativamente ai disallineamenti da ibridi con i paesi terzi” (Atto Governo n. 42).
Si tratta di un importante provvedimento per il contrasto all’elusione fiscale internazionale, finalizzato ad introdurre e modificare diverse disposizioni tributarie relative all’imposizione sul reddito delle imprese, recependo le indicazioni della Direttiva (UE) 2016/1164 (anche nota come ATAD 1 – Anti avoidance tax directive).
Come sottolineato dal vicedirettore Barbantini, lo schema di decreto, attuando le suddette direttive comunitarie, contribuisce al processo di coordinamento dell’imposizione diretta all’interno dell’Unione europea.
Tuttavia, è bene evidenziare come le modifiche legislative riguardano un contesto ben più ampio di quello europeo, dal momento che le direttive comunitarie antielusione traggono origine dai lavori svolti presso l’OCSE, nell’ambito del progetto BEPS (Base erosion and profit shifting), volto a contrastare l’erosione della base imponibile e lo spostamento di utili in altri Stati, attraverso schemi di pianificazione fiscale aggressiva attuata su scala internazionale.
Proprio grazie al citato progetto BEPS, la comunità internazionale ha voluto reagire a fenomeni di elusione fiscale che danneggiano l’erario degli Stati, ivi incluse le economie emergenti o in via di sviluppo, favorendo i paesi cosiddetti “non cooperativi” ovvero con regimi fiscali privilegiati.
Nel corso dell’audizione del 10 ottobre 2018, il vicedirettore delle Entrate, dopo aver passato in rassegna i principali temi che possono contribuire ad inquadrare la normativa in esame (come: il progetto BEPS dell’OCSE e del G20 e le direttive ATAD 1 ed ATAD 2 del Consiglio UE), ha proceduto con l’analisi dello schema di decreto legislativo di attuazione, sottolineando come quest’ultimo rechi le disposizioni di recepimento della Direttiva relative a:
Infine, si è fatto il punto sull’entrata in vigore delle singole norme.
Al riguardo, si è ribadito che le norme sulla deducibilità degli interessi passivi, in materia di exit tax, sui valori fiscali in ingresso, sulle controllate estere CFC, entrino in vigore dal 1° gennaio 2019 (periodo successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018 come riportato nello schema di decreto). La stessa decorrenza è stabilita per le nuove regole riguardanti dividendi e plusvalenze.
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