L’abrogazione dell'Aiuto alla Crescita Economica (ACE) e la riforma fiscale al centro del Question time alla Camera del 16 luglio 2024.
Vediamo di seguito le questioni sottoposte.
L'interrogazione a risposta immediata n. 3-01342 del 16 luglio 2024, presentata dai deputati Emiliano Fenu, Lovecchio, Gubitosa e Raffa e rivolta al Ministro dell'Economia e delle Finanze, richiama l'attenzione sui risultati pubblicati dall'Istat riguardanti gli effetti dei principali provvedimenti fiscali introdotti con la legge di bilancio 2024.
Tra questi provvedimenti, due sono stati particolarmente discussi: la maggiorazione del costo del lavoro in deduzione in presenza di nuove assunzioni e l'abrogazione dell'Aiuto alla Crescita Economica (ACE).
L'analisi dell'Istat ha evidenziato che la maggiorazione del costo del lavoro per le nuove assunzioni interesserà solo il 5,6% delle imprese, mentre la soppressione dell'ACE avrà un impatto negativo sul 25,3% delle imprese.
L'ACE era un incentivo che permetteva la deducibilità della remunerazione figurativa del capitale proprio, offrendo un vantaggio fiscale significativo soprattutto per le imprese innovative, del settore manifatturiero, dei servizi e quelle con un fatturato fino a 2 milioni di euro.
La soppressione dell'ACE comporta invece un aumento dell'aliquota effettiva dell'IRES per le imprese che non potranno più beneficiare di questo incentivo.
Inoltre, proseguono i firmatari dell’interrogazione, lo studio dell'Istat ha rilevato che il beneficio fiscale per l'assunzione di giovani sarà inferiore nel 2024 rispetto al 2023.
Questo è un dato preoccupante, soprattutto alla luce dell'aumento della pressione fiscale nel primo trimestre del 2024 di 0,8 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2023, passando dal 36,3% al 37,1%.
I dati forniti dall'Istat sollevano dunque preoccupazioni significative riguardo alla crescita e al consolidamento patrimoniale delle imprese.
Il complesso di restrizioni fiscali attuate dal Governo, tra cui la riduzione degli incentivi fiscali per l'innovazione dei processi produttivi e le complessità del piano «Transizione 5.0», contribuiscono ulteriormente a un ambiente fiscale sfavorevole per le imprese.
Alla luce di queste considerazioni, i deputati Fenu, Lovecchio, Gubitosa e Raffa hanno chiesto al Ministro dell'Economia e delle Finanze se non ritenga opportuno rivalutare la reintroduzione dell'ACE.
In risposta a queste preoccupazioni, il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha fornito chiarimenti e difeso le misure adottate dal Governo.
Secondo il Ministro, il Governo ha introdotto diverse misure di sostegno alle imprese, volte a incentivare gli investimenti innovativi e la transizione ecologica, come il credito d'imposta Transizione 4.0.
Giorgetti ha anche sottolineato che ulteriori riduzioni dell'aliquota IRES saranno possibili per le imprese che rispettano determinate condizioni, quale ad esempio l'impiego degli utili in nuovi investimenti e l'accantonamento degli stessi.
Il Ministro ha dunque ribadito che l'abolizione dell'ACE è stata compensata da altre misure che mirano a sostenere la crescita economica e la patrimonializzazione delle imprese, riducendo lo squilibrio tra capitale di rischio e capitale di debito.
Giorgetti ha infatti sottolineato che, nonostante la soppressione dell'Aiuto alla Crescita Economica (ACE), il Governo ha implementato una serie di misure fiscali volte a sostenere le imprese e a favorire la crescita economica.
Tra queste misure, il Ministro ha menzionato la deduzione del costo del lavoro per le nuove assunzioni e vari crediti d'imposta destinati a incentivare gli investimenti innovativi e la transizione ecologica.
Il Ministro ha poi annunciato che il Governo prevede una riduzione dell'aliquota IRES per le imprese che soddisfano specifiche condizioni.
In particolare, le imprese che reinvestono i loro utili in nuovi investimenti e nuove assunzioni potranno beneficiare di una riduzione dell'aliquota IRES.
Questa misura mira a incentivare la crescita economica e l'occupazione, garantendo che gli utili aziendali vengano utilizzati per sostenere lo sviluppo e l'espansione delle attività imprenditoriali.
La riforma fiscale al centro della seconda interrogazione, la n. 3-01339 del 16 luglio 2024.
Il deputato Pella ha chiesto al ministro Giorgetti un aggiornamento sulla riforma in questione, introdotta con la legge 9 agosto 2023, n. 111, che delega al Governo il compito di rivedere in maniera complessiva il sistema tributario italiano.
La riforma ha l'obiettivo di semplificare il sistema fiscale, rendere più equa la distribuzione del carico tributario e favorire la crescita economica del Paese.
La legge n. 111 del 2023 prevede infatti una serie di interventi volti a razionalizzare i tributi regionali e locali, che includono l'adozione di premialità per i contribuenti che adempiono correttamente ai propri obblighi fiscali, l'incremento del contributo spettante ai comuni per le attività di segnalazione in materia di lotta all'evasione e l'adozione di specifici criteri per l'esternalizzazione delle attività di accertamento e riscossione delle entrate, attraverso la creazione di un albo dei soggetti privati abilitati.
Pella ha sottolineato l'importanza della riforma per le amministrazioni locali e per i cittadini, che rappresenta un'opportunità fondamentale per migliorare la gestione finanziaria degli enti locali, garantire maggiore autonomia e responsabilità fiscale, e promuovere un sistema tributario più equo ed efficiente.
Il deputato ha anche evidenziato che il successo della riforma dipenderà dalla capacità del Governo di mantenere un dialogo costruttivo con tutte le parti interessate, assicurando che le misure adottate rispondano effettivamente alle esigenze dei territori e delle comunità locali.
Nel rispondere all'interrogazione, il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha spiegato che, ad oggi, sono stati adottati 14 decreti legislativi delegati, di cui 9 già approvati e pubblicati in Gazzetta Ufficiale, 1 è stato approvato ed è in attesa di pubblicazione, 3 sono all'esame delle Commissioni parlamentari e uno è stato esaminato preliminarmente dal Governo.
Il Ministro ha sottolineato che il Governo è impegnato a procedere in modo tempestivo con l'attuazione della riforma, riconoscendo l'importanza di coinvolgere le associazioni rappresentative degli enti locali e delle regioni.
A tal fine, sono stati programmati numerosi incontri e consultazioni per ottenere il necessario parere o, meglio ancora, l'intesa in sede di Conferenza Unificata sui provvedimenti attuativi della legge delega di riforma fiscale.
Interrogazione a Risposta Immediata in Assemblea 3-01339
Interrogazione | 3-01339 |
Presentata da | Roberto Pella, De Palma, Rubano e Sala |
Rivolta a | Ministro dell'Economia e delle Finanze |
Data | Martedì 16 luglio 2024 |
Legge di riferimento | Legge 9 agosto 2023, n. 111 |
Obiettivi della riforma fiscale | Semplificazione del sistema fiscale, equità nella distribuzione del carico tributario, promozione della crescita economica. |
Tributi regionali e locali |
Premialità per contribuenti che adempiono correttamente Incremento del contributo ai comuni per segnalazioni sull'evasione Criteri per l'esternalizzazione di accertamento e riscossione tramite un albo di soggetti privati |
Stato di attuazione della riforma |
14 decreti legislativi delegati adottati 9 decreti approvati e pubblicati 1 approvato e in attesa di pubblicazione 3 decreti all'esame delle Commissioni parlamentari 1 esaminato preliminarmente |
Coinvolgimento delle associazioni | Programma di incontri e consultazioni con associazioni rappresentative degli enti locali e delle regioni. |
Risposte del Ministro Giorgetti |
Importanza dell'autonomia finanziaria degli enti locali Rafforzamento di tributi propri e compartecipazioni ai tributi erariali Meccanismi di perequazione per aumentare l'efficienza e ridurre evasione ed elusione |
Replica del Deputato Pella |
Soddisfazione per i progressi della riforma Importanza della riforma per le amministrazioni locali e i cittadini Necessità di un dialogo costruttivo e continuo con tutte le parti interessate |
Prospettive future |
Implementazione continua delle misure per migliorare l'efficienza e l'equità del sistema tributario Collaborazione tra Governo e rappresentanze locali per una crescita economica sostenibile e una gestione finanziaria responsabile |
Interrogazione a Risposta Immediata in Assemblea 3-01342
Interrogazione | 3-01342 |
Presentata da | Emiliano Fenu, Lovecchio, Gubitosa e Raffa |
Rivolta a | Ministro dell'Economia e delle Finanze |
Data | Martedì 16 luglio 2024 |
Oggetto dell'interrogazione | Effetti dei provvedimenti fiscali della legge di bilancio 2024 sulle imprese |
Misure fiscali analizzate |
Maggiorazione del costo del lavoro in deduzione per nuove assunzioni Abrogazione dell'Aiuto alla Crescita Economica (ACE) |
Effetti negativi per le imprese |
Maggiorazione del costo del lavoro interessa solo il 5,6% delle imprese Soppressione dell'ACE svantaggia il 25,3% delle imprese |
Incremento dell'aliquota effettiva IRES | L'eliminazione dell'ACE comporta un aumento dell'aliquota effettiva dell'IRES per molte imprese, in particolare per le imprese innovative, manifatturiere, di servizi e PMI con fatturato fino a 2 milioni di euro. |
Aumento della pressione fiscale | La pressione fiscale è aumentata di 0,8 punti percentuali nel primo trimestre del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, passando dal 36,3% al 37,1%. |
Richiesta dei deputati | Rivalutare la reintroduzione dell'ACE per favorire la capitalizzazione delle imprese e ridurre la necessità di ricorrere al capitale a debito. |
Risposta del Ministro Giorgetti |
Descrizione delle misure adottate per sostenere le imprese, come i crediti d'imposta per investimenti innovativi e transizione ecologica Proposte di riduzione dell'aliquota IRES per le imprese che reinvestono utili e creano occupazione |
Replica del Deputato Emiliano Fenu |
Critiche alla soppressione dell'ACE e all'aumento della pressione fiscale Sollecitazione al Governo per reintrodurre l'ACE o misure equivalenti a supporto della capitalizzazione delle imprese |
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