La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21318 depositata il 15 ottobre 2010, afferma che la mancata risposta del contribuente ai chiarimenti del Fisco, che hanno ad oggetto i conti correnti intestati ai familiari, convalida l’azione di accertamento.
Nell’impresa individuale, infatti, i rapporti di coniugio o di parentela o la qualifica di amministratore sono così stretti da realizzare, molte volte, una sostanziale identità tra i soggetti stessi.
In tali circostanze, nel caso in cui si ravvisi l’assenza di idonee giustificazioni da parte del contribuente interessato a rispondere ai questionari inoltrati dall’ufficio, quest’ultimo può inviare legittimamente l’avviso di accertamento, anche se fondato sulle risultanze derivanti dalle movimentazioni bancarie del coniuge.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".